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A Barletta rivive lo storico duello tra Francia e Italia del 13 febbraio 1503, ma a “La Disfida - The Wine Challenge” niente cavalieri, il duello è tra vini: vince il Belpaese, che conquista sia la giuria tecnica che quella popolare

A Barletta, nella patria del Nero di Troia, Italia e Francia tornano a sfidarsi, come nello storico duello del 13 febbraio 1503 nel quale si fronteggiarono 13 cavalieri italiani e 13 d’oltralpe, con l’edizione n. 2 de “La Disfida - The Wine Challenge”, promossa dal Consorzio del Nero di Troia Doc Tavoliere con capofila Tenuta Coppadoro, con Regione Puglia e il Comune, in una singolar tenzone all’ultimo calice tra 39 vini italiani e francesi, selezionati dal presidente di Assoenologi Riccardo Cotarella, in cui a trionfare, come un anno fa, sono state le etichette del Belpaese. Al termine delle degustazioni, tutte rigorosamente alla cieca, il vino più votato dagli esperti è stato un signor rosso d’annata, il Colombo-Cascina Pastori Pinot Nero 2011, che conquista la Puglia. Tempi maturi per il “capitano” Nero di Troia che, alla conta dei voti, vince per la giuria popolare: lo Stibadium di Tenuta Coppadoro, cantina capofila del Consorzio Nero di Troia doc tavoliere. Bianco, fermo, dolce ma con grinta, il Sauternes grande réserve 2014 di Kressmann che ha conquistato il podio per la parte francese, in uno scontro ad armi pari con il Moscato di Trani 2013 di Villa Schinosa (www.ladisfida.it).

A guidare la degustazione, rigorosamente alla cieca, è stato il sommelier campione del mondo Luca Gardini, affiancato da testimonial d’onore come l’attore francese, oltre che produttore e distributore di vini, Christopher Lambert per i suoi compatrioti, il collega italiano, nonché pugliese, Riccardo Scamarcio per i suoi concittadini, insieme al mitico Lino Banfi, nelle vesti di Ambasciatore della Puglia nel mondo e di ospite d’onore (oltre che appassionato selezionatore di eccellenze sotto il nuovo marchio Bontà Banfi). Cugini, vicini, alleati a tratti e rivali, eternamente: Italia e Francia sono tornate a sfidarsi su uno dei terreni più caldi della leggendaria competizione, ma con armi diverse. La pagina di storia rinascimentale della celebre Disfida di Barletta è tornata a vivere nella sfida calice a calice tra Nero di Troia e Languedoc, Franciacorta e Champagne, Cremant e Prosecco. Ma il codice etico di stampo cavalleresco che ha regolato il duello è stato lo stesso: armi pari, scontro leale e amor patrio quanto basta. E alla fine del duello, sono state le giurie popolare e tecnica (con sommelier ed esperti del Best italian wine awards) a decretare la squadra e le etichette vincenti.

Accanto ai testimonial stellari, i fuochi nelle cucine de “La Disfida” - nata da un’idea di Stefano Remigi, manager specializzato nell’internazionalizzazione del made in Italy - sono stati affidati a tre chef di Puglia che hanno in comune con i vignaioli del duello la selezione maniacale della materia prima e il legame sanguigno con la terra: Pietro Zito (Antichi Sapori, Montegrosso di Andria), Peppe Zullo (Villa Jamele, Orsara di Puglia a Foggia) e Lello Lacerenza (Antica cucina 1983 di Barletta). A condurre la tenzone, Alessandro Bonan e Diletta Leotta, conduttori di Sky Sport, in collaborazione con Mauro Pulpito.

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