Tante sfide nel 2017 per il vino italiano: Pac post 2020, diritti di impianto, fronti aperti in Italia ed a Bruxelles. Parola di Antonio Rallo, presidente Unione Italiana Vini, che mette insieme oltre 500 aziende (5,5 miliardi di euro di fatturato)

Il contributo al percorso che ha portato all’approvazione del Testo Unico come azione più importante del 2016, la consapevolezza di tre anni cruciali davanti per il settore, dalla discussione sulla Pac post 2020 alle modifiche da apportare al sistema dei diritti di impianto che, nel suo anno di applicazione, ha mostrato diversi limiti, e tante sfide da giocare nei mercati del mondo ed in sede di Unione Europea: sono questi i punti su cui ha battuto il presidente di Unione Italiana Vini (Uiv), Antonio Rallo, nell’incontro ieri  sera a Roma, in cui ha presentato i progetti di un’Unione Italiana Vini che, con oltre 500 cantine associate - con 60 nuove entrate (e 22 che ne sono uscite, ndr), per un “fatturato” complessivo rappresentato di 5,5 miliardi di euro, quasi la metà di quello del vino italiano - grazie alle quali “abbiamo una Unione Italiana Vini (Uiv) che ci permetterà di affrontare e vincere le sfide che ci attendono sui mercati internazionali, a Bruxelles e nel nostro Paese”, ha detto Antonio Rallo.
Che ha aggiunto: “associazione per noi è stare insieme, discutere, allargare il confronto con chi vive ogni giorno la fatica e il grande piacere di produrre vino italiano per andare uniti, con una sola voce a parlare con la politica, le istituzioni, i mercati. E se siete qui, questa sera, è forse anche perchè riconoscete nella nostra Unione la “grande voce” del vino italiano”. Ad ascoltarla, la voce di Unione Italiana Vini (Uiv), c’era tantissimi rappresentanti della politica italiana, su tutti il Ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, che, intervistata da WineNews, ha ricordato come l’unica via alla promozione del consumo di vino sia “attraverso l’educazione, per far capire che cosa è il vino, quali sono le sue proprietà organolettiche, ma soprattutto anche a come consumarlo, quanto, in che modo anche secondo il proprio stato di salute” (https://goo.gl/kCMSDa).