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Oltre 1.500 aziende italiane espositrici su 6.200, che rappresentano la “comunità” più numerosa, e altre in “lista di attesa”, con gli spazi che però, per ora, non cresceranno. Ecco ProWein 2017 (19-21 marzo) a Dusseldorf, presentata oggi a Milano

Oltre 1.500 aziende italiane espositrici su 6.200, che rappresentano la “comunità” più numerosa. Il vino made in Italy si conferma la colonna portante del ProWein di Dusseldorf , fiera che si dice essere la più importante al mondo, con oltre 55.000 visitatori tutti professionali (il 70% ha potere decisionale), di cui il 50% non viene dalla Germania ma dal resto del mondo. Una percentuale, quella degli internazionali, in costante crescita con arrivi da 120 Paesi diversi.

Che sia quella più importante davvero non è dato dire, certo è che i produttori devono mettersi in lista d’attesa. Le iscrizioni si sono chiuse il 31 luglio. Nella waiting list ci sono 70 aziende italiane, sia quelle che non hanno mai partecipato sia quelle che vogliono staccarsi dagli spazi comuni dei consorzi, perché nel tempo sono cresciute e vogliono mostrarsi da sole.

L’appuntamento per l’edizione 2017, presentata oggi a Milano, è per il 19, 20 e 21 marzo 2017. Una tre giorni. Diventeranno quattro? E aumenteranno gli spazi espositivi, data la richiesta? “Non per il momento - ha dichiarato il capo globale di ProWein Marius Berlemann - e questo perché vogliamo mantenere un equilibrio tra il numero di visitatori e il numero di espositori e giornate espositive. Ma se si dovesse confermare il trend di crescita delle richieste, non escludo che potremo aumentare la metratura. Finora, razionalizzando, siamo riusciti già ad aumentare i metri quadrati del 25%, ma il numero di visitatori è cresciuto a un ritmo inferiore”.

Visto il successo, quasi quasi il Pro Wein è una macchina che va da sola. “Beh, non proprio - dice Berlemann - dobbiamo curare e seguire i nostri clienti, che ci chiamano continuamente per sapere se abbiamo spazio per loro”. Dunque, meno giornate rispetto all’appuntamento di Hong Kong, ma questo perché la fiera ProWine Asia si svolge in concomitanza con il salone del food che dura quattro giorni. Mentre un mese fa, il 13 novembre, a Shanghai si è conclusa ProWine China, che ha visto arrivare circa 600 i produttori di vini e liquori di 33 Paesi. In nessun’altra fiera specialistica del settore in Cina l’offerta è tanto ampia. L’esposizione comprendeva 16 padiglioni nazionali e tre padiglioni regionali. La maggior parte degli espositori proveniva dalla Francia, seguita da Italia, Spagna e Argentina.

L’Italia, invece, al Pro Wein di Dusseldorf è appunto la Nazione principale, seguita da Francia (1.300 espositori), Germania (1.000 espositori), Spagna (550 espositori), Austria (320 espositori), Portogallo (300 espositori) e Paesi d’Oltreoceano (600 espositori). Ed è qui il tasto dolente dell’export, con un sistema di licenze che negli Stati Uniti è diverso in ognuno dei 50 Stati. Per aiutare, in collaborazione con la rivista specializzata americana Wine Enthusiast, ProWein organizza soprattutto per i visitatori provenienti dagli Stati Uniti il cosiddetto itinerario “Route Usa”. L’intento è quello di promuovere l’esportazione e di mettere in evidenza tutti gli espositori interessati al mercato statunitense.

Il programma completo verrà pubblicato partire da febbraio 2017 sulla homepage di ProWein (www.prowein.it).

Fausta Chiesa

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