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La vera chiave per il successo nella sfera enoica, come nella vita, sono le persone. Ecco il senso del libro “Wine People, X-factor per il successo nel mondo del vino”, firmato da Lavinia Furlani e Andrea Pozzan di “Wine Meridian”

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La vera chiave per il successo nella sfera enoica, come nella vita, sono le persone: ecco il senso del libro “Wine People”

La vera chiave per il successo nella sfera enoica, come del resto in ogni ambito della vita. Sono le persone. Ecco il senso del libro “Wine People, X-factor per il successo nel mondo del vino”, firmato da Lavinia Furlani, direttore editoriale Wine Meridian, e Andrea Pozzan, responsabile divisione Risorse Umane di Competenze in Rete, e presentato nei giorni scorsi a “Wine2Wine”, il forum di Veronafiere e Vinitaly. Che “vuole essere un vademecum per tutti gli operatori del settore, per i produttori, per chi è già export manager e per chi vorrebbe diventarlo”, spiega una nota.
“Per far fronte ai numerosi cambiamenti legati all’internazionalizzazione, servono professionisti competenti e motivati, pronti ad affrontare i mercati. Per questo al centro di tutto - spiegano gli autori - si trovano sempre le persone. Ed è per questo che il tema delle Risorse Umane è importante che assuma sempre maggiore rilevanza non solo a parole, ma anche nei fatti: se riteniamo veramente che le persone, donne e uomini, siano la chiave fondamentale nella competitività e sviluppo delle imprese, vi deve essere un conseguente e coerente investimento in esse. Siamo partiti dalla storia del processo di internazionalizzazione del settore percorrendo tutti gli aspetti legati alla professione di export manager nel vino. Si parla di giro delle sedie e della necessità di mettere il vino nuovo in botti nuove. Ce n’è per tutti insomma”.
Perchè il “giro delle sedie”, spiegano gli autori, “è il sintomo di un settore chiuso e autoreferenziale, dove non c’è ricambio, e ci sono sempre le solite persone che passano da una cantina all’altra. In un contesto così riscontriamo una grande difficoltà ad entrare per chi è “fuori””. E il messaggio, per i “Wine People”, è chiaro, secondo Furlani e Pozzan: “diciamo che è arrivato il loro momento, che sono loro a poter fare la differenza nei mercati internazionali, purché sappiano puntare sulle giuste competenze e siano autentici interpreti di un’identità forte e precisa, data da cultura, territorio, azienda, prodotto, e da loro stessi! Diciamo che serve coraggio e consapevolezza. Diciamo che è ora di finirla di dare la colpa al mercato, ai prodotti e alle aziende O ci crediamo noi o nessuno lo farà al posto nostro! Serve coraggio per rompere gli schemi”.

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