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Wine2wine - Una legge ad hoc per valorizzare l’enoturismo, che in Italia vale 2,5 miliardi di euro all’anno. Ad annunciarla la parlamentare Colomba Mongiello (Commissione Agricoltura), con il plauso di Movimento Turismo Vino e Unione Italiana Vini

Una proposta legge che faccia ordine, anche dal punto di vista fiscale, sul settore dell’enoturismo che in Italia conta un giro d’affari stimato in 2,5 miliardi annui e coinvolge 7 milioni di visitatori. Ad annunciarlo a Win2wine, il forum di VeronaFiere, la deputata Colomba Mongiello, componente della commissione agricoltura della Camera, già autrice della legge sull’olio e tra i relatori del Testo unico del vino.
“Ho approntato una proposta di legge sull’enoturismo che faccia finalmente ordine, anche sul piano fiscale, su un settore agricolo sempre più fondamentale del nostro Paese - ha spiegato Mongiello - la mia proposta è ora aperta alle osservazioni di tutti, a partire da quelle del Movimento Turismo del Vino. Il testo configura economicamente come nuova attività rurale l’ospitalità, l’accoglienza, le visite a cantine e vigneti e la somministrazione di prodotti non cucinati. Queste attività sono comprese nell’ambito delle attività agricole e costituiscono a tutti gli effetti reddito agrario. Si tratta - ha osservato ancora - di una proposta snella, che parte dal basso, che depositerò subito dopo un confronto con la filiera”.
A porre un’incognita sul futuro della proposta di legge è però la crisi di governo seguita dalle dimissioni del premier Matteo Renzi. A tal proposito Mongiello ha spiegato di essere comunque ottimista e ha annunciato anche di essere pronta a ricandidarsi e riproporre il testo in caso di nuova legislatura. La notizia è stata accolta con soddisfazione da parte del Movimento Turismo del Vino e del suo presidente, Carlo Pietrasanta, che più volte ha lanciato sollecitazioni sul tema, e sulla necessità di un quadro normativo più adatto per valorizzare appieno il turismo legato all’enogastronomia e al vino in particolare: “valuteremo il testo con attenzione nella consapevolezza - ha detto - che sia fondamentale ordinare un settore che, nonostante i suoi 2,5 miliardi di euro di fatturato e 13 milioni di arrivi in cantina, è sempre stato nei fatti spesso trascurato dalle istituzioni. Ringrazio Colomba Mongiello - ha proseguito il presidente di Mtv - che da tempo ha compreso l’importanza dell’enoturismo e soprattutto la necessità di regolamentare un comparto che fa bene all’agricoltura e al turismo”.
Pietrasanta ha sottolineato che per svolgere alcune delle attività enoturistiche, come le degustazioni o le visite in cantina, e avere da queste un giusto ritorno, “non possiamo diventare tutti delle fattorie didattiche o agriturismi, ma abbiamo bisogno di regolamentare il settore. Vogliamo pagare le tasse su un lavoro che vogliamo fare”.
“L’enoturismo - ha detto il presidente di Unione Italiana Vini, Antonio Rallo - ha bisogno di un quadro normativo di riferimento specifico, che offra all’impresa regole certe per operare, al consumatore la garanzia di un’offerta turistica di qualità, alle istituzioni strumenti di controllo. Vogliamo vedere valorizzato il nostro ruolo di “sentinelle del territorio”. Bene, quindi, la proposta Mongiello, perché colma un vuoto legislativo e sviluppa il concetto di polifunzionalità dell’azienda vitivinicola. Costruiremo un’alleanza forte tra Unione Italiana Vini e Movimento Turismo del Vino per arrivare ad un “testo unico dell’enoturismo”, che offra una risposta completa alle esigenze delle nostre imprese”. Secondo Rallo, per i produttori di vino, “l’enoturismo è un grande strumento di marketing, che porta tanta gente in cantina e che permette di far conoscere e vedere il nostro mondo e i nostri prodotti. È un movimento che ha una grande valenza economica, ma è necessario un quadro normativo e delle regole ad hoc per le imprese, ma anche per dare la certezza al consumatore di un’offerta turistica controllata e con standard di qualità. Una legge chiara, che serva anche alle istituzioni che devono fare i giusti controlli”.

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