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Sono ottimi i numeri del rapporto annuale del Ministero dell’Agricoltura sulle cooperative agricole italiane, ma quelle vitivinicole non sono da meno: 9.000 gli addetti, 148.000 i soci e 4,3 miliardi di euro il fatturato (il 40% del totale nazionale)

Oltre 9.000 addetti in 498 cantine cooperative, 4,3 miliardi di euro di fatturato e 148.000 soci aderenti - pari al 19% del totale della mondo cooperativo tricolore - per un giro d’affari che, nel 2015, ha superato il 40% del totale del fatturato vino nazionale. Ecco, in pochi quanto eloquenti numeri, la cooperazione vitivinicola secondo i dati del nuovo Rapporto 2016 dell’Osservatorio della cooperazione agricola italiana, istituito dal Ministero delle Politiche Agroalimentari e Forestali e sostenuto dalle quattro organizzazioni di rappresentanza delle cooperative dell’agroalimentare (Agci-Agrital, Fedagri Confcooperative, Legacoop Agroalimentare ed Unicoop) presentato oggi a Roma.
Un comparto, quello vitivinicolo, particolarmente performante, che conta alcune tra le maggiori imprese nazionali del settore (con Cantine Riunite & Civ, Caviro, Cavit e Mezzacorona nel ranking delle dieci maggiori aziende vitivinicole italiane con ricavi superiori a 20 milioni di euro nel 2015), e che nel periodo 2012-2014 ha registrato una crescita del fatturato quasi doppia rispetto alle società di capitali (+8% contro +5%). Il vino si dimostra inoltre la filiera “avanzata”, intesa come imprese di maggiori dimensioni che esprimono complessivamente oltre il 50% del fatturato di ogni singolo settore più dinamica nel 2015, dato che tutti i trend economico-finanziari segnano per questo comparto un forte rafforzamento rispetto al 2013. Al +2% sul fatturato delle top 25 (2,2 miliardi di euro, pari al 51% del valore della cooperazione vitivinicola), trainato dall’export, si è accompagnato un consolidamento di valore aggiunto (+8%) e delle retribuzioni lorde (+10%), e inoltre il settore è caratterizzato da un grado di mutualità molto elevato, pari all’83%.
Dulcis in fundo, l’export: con un valore di 1,8 miliardi di euro l’export rappresenta il 42% del fatturato delle cooperative vitivinicole, e tra le 25 filiere “avanzate” è proprio il vino quella con la maggior propensione all’export nel 2015 (46%, a fronte di un 49% del vino italiano), seguita dall’ortofrutta (24%) - entrambi con percentuali superiori alla media alimentare nazionale (23%) - e dal latte (15%). Allo stesso tempo le principali cooperative vitivinicole italiane mostrano all’estero un dinamismo senza uguali, registrando nel complesso performance superiori a quelle mediamente conseguite dall’intero settore vitivinicolo nazionale (rispettivamente +5,8% contro +5,4%). Nello specifico, le esportazioni extra Ue registrano un +6% (a 554 milioni di euro), mentre quelle sui mercati Ue si attestano a +5,6% sul 2014 (a 477 milioni).

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