02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Il vino italiano continua a crescere in Cina, ma è solo una goccia in un Paese che, nei primi 9 mesi 2016, ha importato 464 milioni di litri, per un valore complessivo che supera il miliardo e mezzo di euro, il 25% in più sullo stesso periodo 2015

Il vino italiano continua a crescere sul mercato cinese, superando, nei primi 9 mesi del 2016, i 90 milioni di euro di esportazioni, come rivelano le elaborazioni dell’Osservatorio Paesi terzi di Business Strategies e Nomisma Wine Monitor, con i fermi imbottigliati in forte recupero, per una crescita in valore del 35% sul pari periodo 2015, contro un incremento medio del 21%. Una buona performance, sminuita, in un certo senso, dal panorama globale.
Le importazioni enoiche della Cina, nel periodo in esame, secondo i dati dell’Oemv - Observatorio Español del Mercado del Vino (www.oemv.es), hanno toccato i 464 milioni di litri, per un valore complessivo che supera il miliardo e mezzo di euro, pari ad una crescita dei volumi del 14% e dei valori del 25% sullo stesso periodo 2015, grazie alle performance dello sfuso, specie dall’Australia, e dell’imbottigliato fermo, che rappresenta il 76% dei volumi ed il 94% dei valori totali, mentre le bollicine sono l’unica categoria ad arretrare, trascinate giù dai pessimi dati dello Champagne. Non cambia niente nella classifica dei principali partner commerciali di Pechino, con la Francia saldamente al primo posto, seguita dal Cile in termini di volumi e dall’Australia in termini di valori, mentre Stati Uniti e Sudafrica sono gli unici Paesi della top 10 degli esportatori in calo.
Il Celeste Impero, così, mette ancor più distanza tra sé ed il Giappone, seconda meta d’elezione per le spedizioni di vino mondiali, che registra, al contrario, dati decisamente negativi: le importazioni, nei primi nove mesi del 2016, sono calate dell’8% in valore e del 3,5% in volume, con un calo medio di tutti i vini, eccetto gli spumanti, per una spesa totale di 939 milioni di euro.
Tutti i primi dieci Paesi fornitori hanno perso qualcosa in termini di valori, e solo tre (Cile, Spagna e Nuova Zelanda) hanno registrato una crescita dei volumi. Anche qui, la Francia è leader indiscussa, con il 50% dei valori ed un prezzo medio molto più alto della concorrenza, mentre il Cile spicca per volumi.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli