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Le cooperative vinicole dei tre produttori maggiori del “Vecchio Mondo” - Italia, Francia, Spagna - concordano: il calo degli stock e della produzione porterà in alto i listini. Emerge dal secondo incontro, a Roma, delle associazioni di categoria

Italia
Cooperative: il calo degli stock e della produzione porterà in alto i listini

“A fronte di consumi mondiali tendenzialmente stabili e di una vendemmia tra le più basse degli ultimi 20 anni, così come stimate dall’Oiv, le stime sulle giacenze dovrebbero confermare la tendenza al rialzo dei listini”: ecco il messaggio che emerge dal secondo incontro, avvenuto a Roma, delle organizzazioni cooperative dei tre Paesi produttori più importanti d’Europa, rappresentate dall’italiana Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, dalla francese Confédération des Coopératives Vinicoles de France e dall’iberica Cooperativas agro-alimentarias de Espana - che danno voce, rispettivamente, al 58%, al 48% e al 60% delle produzioni vinicole delle rispettive nazioni.
L’argomento principe sul tavolo di confronto è stato quello relativo all’andamento degli stock nazionali, per stimare la reale disponibilità di prodotto: un dato di rilevanza globale nel mondo del vino, se si considera che da sole Italia, Francia e Spagna rappresentano oltre l’80% della produzione europea, e oltre il 50% di quella mondiale. Come noto, la vendemmia 2016 si è aperta con la notizia di minori giacenze detenute dalle cantine spagnole: nel 2015 erano disponibili sul mercato 267 milioni di ettolitri, giacenze e mosti inclusi, mentre quest’anno, secondo le stime delle tre organizzazioni, la cifra dovrebbe scendere a 262 milioni, con una disponibilità inferiore di 5 milioni di ettolitri (-2,1% anno su anno, dato ben inferiore alla variazione annuale della produzione mondiale, pari al 5,4%). Oltre al tema delle giacenze, ha tenuto banco anche l’ipotesi di costruzione di un osservatorio comunitario sul tema, capace di dare al mercato del vino un punto di vista trasparente e tempestivo, e l’auspicio ad una cooperazione ancora maggiore fra le cooperative dei tre Paesi, in vista della revisione, ormai prossima, della Politica Agricola Comune.
“Pur riscontrando una situazione di mercato positiva, vista anche l’alta qualità delle produzioni 2016 - fanno notare le tre organizzazioni - siamo obbligati, in quanto cooperatori, a ragionare su un orizzonte di medio-lungo periodo per garantire stabilità alla redditività dei soci delle nostre imprese cooperative. Questa è la ragione del cantiere avviato tra cooperazione italiana, francese e spagnola sullo sviluppo di nuovi meccanismi di stabilizzazione del mercato da inquadrare nella disciplina dell’Unione europea di riferimento. Questi strumenti dovranno essere necessariamente innovativi e in discontinuità con quelli utilizzati in passato. Vogliamo una viticoltura competitiva capace in ogni momento di assicurare il buon funzionamento del mercato a vantaggio dell’intera filiera produttiva”.

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