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L’estremo Oriente è sempre più vitale per l’intero mondo del nettare di Bacco tricolore, e per supportarlo al meglio Vinitaly International salpa alla volta di Hong Kong e Mosca, tra seminari, masterclass ed i fondamentali incontri business

“Nel 2015 il valore del vino importato da Hong Kong ha superato quota 1,25 miliardi di euro; quasi la metà è stato riesportato verso l’Asia e nella stragrande maggioranza dei casi in Cina, dove si è registrata una crescita delle forniture dal porto commerciale del 171,6%. Il mercato con la Russia - da sempre strategico per il nostro Paese - segna nei primi 7 mesi di quest’anno un’inversione di tendenza dopo 18 mesi di congiuntura geopolitica negativa, con una crescita in valore del 4,5%”: bastano questi pochi dati, citati dal dg Veronafiere Giovanni Mantovani, a descrivere più che adeguatamente l’importanza che l’estremo Oriente riveste per l’export del vino italiano. Ed ecco che Vinitaly International si fa ponte fra Italia e questi mercati, con due tappe a Hong Kong (10-12 novembre) ed a Mosca (14 novembre) (www.vinitalyinternational.com).
La prima delle due tappe prenderà spunto dall’edizione 2016 della “International Wine & Spirits Fair”, con uno spazio di 1.500 metri quadri, 160 aziende partecipanti e i nuovi seminari “Wine2Wine Asia”, con focus quotidiani dedicati alla Cina e alla sua domanda di vino. “The aftermath of 9/9: is e-commerce the future of wine business in China?” è il primo dei seminari, organizzato dalla community wine2wine (10 novembre) in cui si farà luce sul futuro del commercio online dopo l’evento di Alibaba. L’11 novembre l’attenzione si sposterà invece sul ruolo della wine education nel Paese del Dragone, mentre il seminario conclusivo di sabato verterà sull’abc per il commercio del vino italiano in Cina. A seguire, Mosca, con 87 imprese presenti presso il Convention Center dello Swissôtel Krasnye Holmy, nel principale appuntamento business to business italo-russo dedicato al vino; in primo piano, sia a Mosca che ad Hong Kong, gli Executive Wine Seminar di Vinitaly International Academy, curati dal suo direttore scientifico, Ian D’Agata, e dedicati anche ai premiati del “5 StarWines International Wine Award”.
“La presenza delle imprese italiane in queste due trasferte è sicuramente di rilievo - ha dichiarato Maurizio Danese, presidente Veronafiere - a dimostrazione del fatto che c’è una volontà nuova di mantenere la leadership di mercato in Russia e soprattutto di recuperare terreno in Cina, a partire dall’ex colonia britannica che rappresenta la vera e propria porta d’accesso commerciale sul grande Paese”.

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