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Alla filiera enoica, oggi al Senato, il “Testo Unico del Vino” va bene com’è, ma adesso bisogna chiudere, il prima possibile. Accompagnando la pubblicazione con atti, dichiarazioni e circolari che facciano da subito chiarezza sulla sua applicazione

Alla filiera il “Testo Unico del Vino” approvato alla Camera, e ora in Senato in attesa di via libera, va bene così come è. E tutti sottolineano l’importanza di chiudere presto l’iter in parlamento con la sua pubblicazione definitiva, eventualmente accompagnata da altri atti, dichiarazioni o circolari e così via, che possano guidare gli operatori nella lettura e nell’applicazione, con puntualizzazioni e chiarimenti che aiutino a dipanare alcuni dubbi interpretativi, senza che si debba rimettere mano al testo stesso. Ecco il sentiment raccolto da WineNews al termine dell’audizione sul tema di oggi in Senato. L’ennesimo piccolo step di un iter iniziato da ormai due anni e che, di annuncio in annuncio, pare si stia avviando alla sua conclusione concreta e definitiva. Con la speranza che porti davvero a quella semplificazione burocratica che tutto il settore chiede da tempo.

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