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La Toscana del vino con un export che pesa del 17% sul totale nazionale e incide del 38% su quello agroalimentare, negli ultimi 5 anni è cresciuta oltreconfine più della media nazionale. Ministro Martina: “condizioni per arrivare a obbiettivi 2020”

La Toscana del vino ha registrato nel primo semestre 2016, un valore dell’export che si attesta ad oltre 427 milioni di euro, pesando per il 17% sul totale delle esportazioni vinicole nazionali, e con un’incidenza su quelle agroalimentari del 38% contro una media nazionale del 15%. La Toscana è, dopo il Veneto, la seconda Regione italiana per valore delle vendite all’estero. Negli ultimi cinque anni, la crescita all’estero dei vini toscani è stata significativa (+54%, contro una media nazionale inferiore al 40%), trainata in particolare dai mercati extra europei, nordamericani e asiatici in primis. A dirlo è uno studio Nomisma Wine Monitor illustrato oggi all’Accademia dei Georgofili a Firenze, in un incontro con il Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina, Lamberto Frescobaldi, alla guida della storica cantina Marchesi de’ Frescobaldi, Denis Pantini responsabile del Wine Monitor di Nomisma, e il Provveditore Regionale dell’Amministrazione Penitenziaria della Toscana Giuseppe Martone. “I dati sull’export agroalimentare sono positivi perché ci danno un segnale che ancora si può crescere e fare bene. L’obiettivo di arrivare ai 50 miliardi di export dell’agroalimentare nel suo complesso nel 2020 è raggiungibile, e il vino è il protagonista assoluto di questa crescita - ha detto Martina - anche qui abbiamo tutte le condizioni per crescere fino a 7,5 miliardi di euro sempre entro il 2020”. Sul fronte dell’export, ha aggiunto il Ministro, “abbiamo aperto frontiere e mercati nuovo e stiamo lavorando al meglio per il piano dell’internazionalizzazione del made in”.
Per la Toscana, ricorda l’analisi Wine Monitor di Nomisma, gli Stati Uniti rappresentano il primo mercato di destinazione dei vini (+94%), il secondo è il Canada (+63%), mentre in Cina le vendite sono aumentate del +138% (nonostante rappresenti tuttora meno del 5% per le esportazioni dei vini toscani). Quanto alla vendemmia, dopo un ottimo 2015, la produzione 2016 (-8%) sembrerebbe tornare più vicina al livello medio degli ultimi cinque anni. A livello italiano (e stante una forte disomogeneità dei singoli andamenti territoriali), le stime riguardanti la vendemmia 2016 si attestano sui 48,5 milioni di ettolitri, circa il 2% in meno rispetto al 2015. Un risultato che, comunque, segna un +9% sulla media degli ultimi cinque anni.
A sostegno del settore e degli obbiettivi prefissati, ha ricordato Martina, “è importantissimo il fatto che la Camera abbia approvato, e che lo abbia fatto all’unanimità, il Testo unico del vino. Ora il Testo va al Senato e c’è una fortissima attenzione da parte dei senatori a stringere i tempi. Io spero tanto che da qui a Natale si chiuda, anche perché questo è uno strumento fondamentale per semplificare, dare una mano alle nostre imprese, e fare così un’operazione che in Europa non ha eguali. L’Italia è sostanzialmente l’unico Paese ad avere un testo di riferimento per il vino”.
“Considerando che il prezzo medio di vendita di una bottiglia di vino nel mondo - ha sottolineato Lamberto Frescobaldi - si attesta sui due euro, mentre quello di una bottiglia di vino toscano è di circa cinque. Comprendiamo bene qual è il valore trasmesso nel mondo dalla nostra tradizione vitivinicola. Valore che trova una sua evidenza nel rispetto della tradizione anche nell’innovazione e nel rispetto della dignità umana e del valore del lavoro. Di qui il nostro impegno nel sociale, attraverso l’iniziativa portata avanti in collaborazione con l’Amministrazione Penitenziaria regionale per il Carcere di Gorgona” (il progetto nell’Istituto di Pena dell’isola, dove con Marchesi de’ Frescobaldi e il lavoro dei detenuti, nasce il vino Gorgona, ndr).

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