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Anche le Terre del Prosecco Superiore, le colline dove nascono le bollicine italiane sempre più amate nel mondo, proseguono il cammino verso l’Unesco, con la firma del protocollo tra Comuni e Regione Veneto. Zaia: “un salto di qualità per il Veneto”

“È la madre di tutte le battaglie, perché il riconoscimento dell’Unesco significherebbe un salto di qualità per tutto il Veneto: la vera sfida è non parlare più di capannoni, ma di parti del territorio che sono vere eccellenze”. Lo ha detto il presidente della Regione Veneto Luca Zaia, oggi a Venezia in occasione della firma del protocollo d’intesa per la candidatura delle Terre del Prosecco Superiore a Patrimonio Universale dell’Umanità (ufficializzata lo scorso Vinitaly a Verona, ndr), da parte della Regione, dei 28 sindaci dei Comuni del territorio, Provincia e Camera di commercio di Treviso e Consorzio di Tutela del Vino Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg. Le colline dove nascono le bollicine italiane sempre più amate nel mondo proseguono il loro cammino verso il prestigioso riconoscimento, già ottenuto, unico territorio del vino italiano, dai Paesaggi Vitivinicoli di Langhe-Roero e Monferrato, e per il quale anche il Chianti Classico, con la candidatura del Chianti, hanno da ieri ufficialmente intrapreso (e con l’Italia che vanta tra i Patrimoni anche la Pratica agricola della vite ad alberello di Pantelleria).

“Oggi è la fine di un percorso che ho iniziato da Ministro - ha aggiunto Zaia - presentando la pratica insieme a quella di Pantelleria: loro sono già arrivati al dunque e quindi o sono stati più bravi, o chi doveva difenderci non ci ha difeso. Al di là di questo, abbiamo un’eccellenza sul territorio e ci interessa valorizzarla: presentare questa candidatura ci sembra un modo opportuno di farlo e lavoreremo, pur sapendo che non è facile, per portare a casa subito questo risultato. È straordinario vedere 28 sindaci che firmano un accordo per avviare un codice di autoregolamentazione: noi abbiamo bisogno di fare gioco di squadra. Gli imprenditori sanno fare gli imprenditori, ma adesso bisogna compattarsi”.

Un team di esperti, presieduto dal professor Pietro Laureano, è al lavoro per la compilazione del dossier tecnico che dovrebbe essere pronto entro fine anno. Saranno i Ministeri per i Beni Culturali e gli Affari Esteri ad ufficializzare all’Unesco la proposta di candidatura delle colline del Prosecco,
che abbracciano oltre 440 chilometri quadrati di un sito unico al mondo per caratteristiche geomorfologiche e climatiche, vocato alla viticoltura sin dall’antichità e plasmato dal lavoro manuale dell’uomo. Un paesaggio scolpito dai terrazzamenti, diventato sistema socio-economico imperniato sulla dimensione familiare dell’impresa e sulla produzione di un vino - il Prosecco - che per le sue caratteristiche è conosciuto in tutto il mondo e leader nelle esportazioni made in Italy.

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