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Dopo il giro di boa alla Camera del Testo Unico sul Vino, i commenti delle associazioni di categoria della filiera vitivinicola italiana, dal relatore Massimo Fiorio a Federvini, passando per Uiv, Federdoc, Assoenologi e Mtv

A due anni dall’inizio del suo lungo iter legislativo, il Testo Unico sulla Vite e sul Vino è stato definitivamente approvato dalla Camera dei Deputati: dopo decenni di frammentazione normativa sempre crescente, per non parlare del cumularsi nel tempo di disposizioni e norme, il documento riunisce nei suoi 90 articoli tutti i provvedimenti che hanno a che fare col mondo produttivo della vitivinicoltura tricolore, razionalizzando e semplificando la trafila burocratica che il settore deve affrontare su base quotidiana.

Per Federvini, il giudizio è “complessivamente positivo”, ma anche se l’associazione ha dichiarato di apprezzare particolarmente due aspetti, ovvero “il contenuto dell’articolo 1, che proclama ufficialmente il vino come patrimonio ambientale, culturale e paesaggistico del Paese” e “l’unanimità mostrata dalla Camera su decisioni che riguardano un comparto così rilevante per l’economia nazionale”, si poteva fare di più. “È un riconoscimento importante per il nostro settore - ha dichiarato il presidente Federvini, Sandro Boscaini - finalmente il vino è stato riconosciuto in maniera concorde e condivisa come elemento identitario del nostro Paese, oltre che prodotto chiave per l’economia nazionale. Il valore delle esportazioni italiane nel settore del vino è un indicatore significativo della qualità dei nostri prodotti. Questo riconoscimento potrà diventare ulteriore stimolo per migliorare la qualità della produzione italiana”, ha puntualizzato Boscaini, ma “ci attendevamo uno snellimento più rilevante degli aspetti burocratici che pesano sui produttori, un’istanza che la Federazione porta avanti da anni. La legge è comunque un importante passo avanti. Ci auguriamo che in fase attuativa venga dato spazio all’aggiornamento e all’innovazione tecnologica”.

Per Unione Italiana Vini, l’associazione presieduta da Antonio Rallo, “il settore chiedeva da tempo una rivisitazione complessiva delle norme con l’obiettivo di eliminare sovrapposizioni e conflitti legislativi, semplificare gli adempimenti burocratici a carico delle aziende assicurando comunque tracciabilità e controlli efficaci, rivedere il sistema sanzionatorio al fine di renderlo più equo anche attraverso l’introduzione, per la prima volta in agricoltura, di due importanti istituti, la diffida e il ravvedimento operoso. Il Testo Unico risponde adeguatamente a queste attese. Ora, il testo approderà al Senato - ha concluso Rallo - e il nostro auspicio è che venga approvato nella sua interezza senza ulteriori interventi, avendo lavorato di comune accordo le forze politiche, le parti sociali e il ministero per arrivare a un documento completo e totalmente condiviso”.

Focus - Il commento del relatore del Testo Unico del Vino, il deputato Massimo Fiorio

Secondo il Deputato Massimo Fiorio, vice presidente della Commissione Agricoltura e relatore del Testo Unico sul Vino, “l’approvazione all’unanimità del Testo unico raggiunta ieri alla Camera è una diretta testimonianza di un metodo di lavoro efficace e attento alle esigenze reali del comparto. Auspico - ha concluso Fiorio - che tale modalità di lavoro possa replicarsi per altri settori fondamentali per il Made in Italy”.


Focus - I commenti della filiera sull’approvazione del Testo Unico ...

Piena soddisfazione: è riassumibile con queste parole il commento delle organizzazioni della filiera vitivinicola all’approvazione all’unanimità del Testo unico della Vite e del Vino alla Camera dei Deputati. “È stato il frutto di un lavoro intenso - commentano Cia, Confagricoltura, Alleanza delle Cooperative Agroalimentari, Federvini, Unione Italiana Vini, Federdoc e Assoenologi - durato anni, che ha visto impegnati tutti i gruppi parlamentari e le organizzazioni del settore vitivinicolo, uniti dal comune intento di semplificare, innovare e valorizzare un comparto strategico per il made in Italy. Rivendichiamo con orgoglio che il nostro Paese potrebbe essere presto il primo a dotarsi di un unico strumento a livello europeo, in grado di conferire maggiore competitività alle nostre imprese”.

“Attraverso un confronto costante ed approfondito sul complesso quadro normativo di riferimento”, hanno dichiarato le associazioni, “si è giunti alla stesura di un unico testo di legge che contiene tutta la normativa che disciplina la materia vitivinicola, dal campo fino al consumatore, con disposizioni che vanno dai controlli alla tutela delle produzioni di qualità e alla riduzione dei costi a carico degli operatori. Un particolare ringraziamento va al relatore del Testo Unico alla Commissione Agricoltura della Camera, Massimo Fiorio, per il paziente lavoro di ascolto e di sintesi che ha portato avanti, in constante dialogo con i territori, affinché nel testo di legge trovassero spazio le diverse peculiarità e le tante ricchezze della viticoltura italiana. Ora - concludono le organizzazioni della filiera - l’auspicio è che il provvedimento tanto atteso venga trasmesso al Senato in tempi rapidi per essere approvato definitivamente entro la fine dell’anno. Si tratta di un provvedimento che porterà da subito numerose semplificazioni e facilitazioni per gli operatori e che speriamo pertanto venga presto approvato nella sua interezza”.

Anche il Movimento Turismo del Vino, nella persona del presidente Carlo Pietrasanta, ha espresso il suo plauso, e lo ha fatto sulla base del fatto che “finalmente il concetto di enoturismo è entrato nel Testo Unico del Vino, ma non possiamo ancora dirci completamente soddisfatti. Manca infatti tutta la parte fiscale che regoli la nostra attività (articolo 86 bis), stralciata a causa del veto sollecitato da corporazioni che nulla hanno a che fare con la nostra filiera. Grazie soprattutto al lavoro dell’onorevole Colomba Mongiello - che ringraziamo e su cui confidiamo anche per il futuro - sarà possibile, previa segnalazione di inizio attività, somministrare in cantina anche prodotti non cucinati. Auspichiamo ora”, ha proseguito Pietrasanta “che l’emendamento tolto possa rientrare attraverso una normativa specificatamente dedicata all’enoturismo, un fenomeno che rappresenta la front-line nel rapporto tra produttori e fruitori del vino italiano, con 13 milioni di arrivi in cantina e un fatturato di 2,5 miliardi di euro l’anno. Volendo guardare al bicchiere mezzo pieno, un lungo passo avanti è stato fatto, nel bicchiere vuoto brucia invece la constatazione che non si sia trovata una soluzione definitiva in un testo che doveva rappresentare la sola e completa norma di riferimento per il settore vitivinicolo. Resta - ha concluso il presidente del Movimento Turismo del Vino - la speranza che la chiusura non sia definitiva. Siamo perciò fin da ora disponibili ad un incontro collegiale affinché si arrivi a una vera legge sull’enoturismo”.

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