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“Che sia la kermesse della fraternità e del cibo: capire gli altri, a partire dall’Africa, serve a ridare identità all’Europa”. Così Petrini al via di “Terra Madre Salone del Gusto”. Il Ministro dei Beni Culturali Franceschini: “cibo è cultura”

Italia
Chiara Appendino Dario Franceschini e Carlin Petrini al via di Terra Madre Salone del Gusto

Lo spazio dedicato all’Africa come “teatro” scelto per l’inaugurazione ufficiale di “Terra Madre Salone del Gusto”, perchè “capire i problemi di questo continente che è stato depredato dall’Europa nel Colonialismo, e a cui ora dobbiamo restituire quanto tolto, e non fare “carità pelosa”, vuol dire capire come risolvere i nostri, e come gestire fenomeni come le migrazioni che dureranno ancora a lungo, e che toccano anche i temi dell’agricoltura”. Così il fondatore di Carlin Petrini, nell’apertura della kermesse “che vorrei non fosse la dimostrazione di quanto siamo bravi noi italiani nel fare i nostri prodotti, ma quanto siamo capaci di essere fraterni con i nostri fratelli del mondo”. Perchè questo, ha sottolineato il presidente di Slow Food Italia Gaetano Pascale, “non è il Salone delle eccellenze agroalimentari, ma quello del diritto al cibo e della sostenibilità”.

“Abbiamo occupato uno spazio che verrà gestito dalle comunità indigene, siamo partiti da qui perchè le indicazioni che ci danno gli indigeni contadini di tutto il mondo sono importanti per le loro strategie, per una politica inclusiva, per il rapporto con la natura che hanno, e che forse noi abbiamo perso. E per il grande senso di fraternità che sanno esprimere, che è fondamentale per noi, per dare un senso alla nostra Europa, che deve coniugare sicurezza dei cittadini e solidarietà. Ma senza fraternità non si può fare. E quando parlo di fraternità parlo di “real politic”: dobbiamo avere il senso della fraternità, dell’amore e della condivisione perchè altrimenti siamo perduti, troviamo il senso della nostra esistenza se ritroviamo questo spirito, che è quello di tutte le comunità contadine del mondo. Abbiamo chiesto al Ministro della Cultura Dario Franceschini di essere qui, perchè qui c’è pezzo di cultura del mondo. La divisione tra cultura e agricoltura è fittizia, ci sono conoscenze tecniche e culturali nei contadini che dobbiamo considerare, non sono solo i prodotti: dietro di questi ci sono comunità, c’è una economia vera. Per tanto tempo - ha aggiunto Petrini - mi hanno detto che il futuro sarebbe stato l’industria alimentare, e io mi ostinavo a dire no: oggi la gente chiede di tornare a questi prodotti che raccontano identità, e vuole informazioni, vuole sapere da dove arriva la materia prima, come è stata trattata, e questo è alla base della rigenerazione dell’agricoltura, che anche da noi è in crisi. Il grano si paga come 30 anni fa, è impensabile. Dobbiamo ridare dignità al lavoro contadino, serve un’alleanza con i ittadini che però devono essere informati per scegliere, e sono sicuro che saranno scelte responsabili, diventeranno scelte che difendono i contadini, italiani e africani”.

Così Petrini, al via di una “Terra Madre Salone del Gusto” per la prima volta in città, nei suoi spazi e nei suoi monumenti concessi dal Comune di Torino. “Un esperimento coraggioso, ma a Petrini e Slow Food il coraggio non manca, e neanche all’Amministrazione comunale”, ha detto a WineNews il Sindaco di Torino Chiara Appendino.

“In 20 anni abbiamo avuto rapporti buonissimi con tutti gli amministratori locali e Regionali - ha ricordato Petrini - e di una cosa sono certo: Terra Madre non si muoverà mai da Torino, anche per volontà dei torinesi e dei piemontesi, che stanno ospitando nelle loro case molti dei 7.000 delegati di tutto il mondo che sono qui”.

Per un momento di reciproca conoscenza, ma anche di trasmissione di cultura, come ha ricordato il Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini: “ho accettato subito l’invito di Petrini, non solo per la credibilità mondiale di “Terra Madre Salone del Gusto” e per il messaggio che lancia, ma perché da qui ribadiamo che ci sono molte delle cose che dobbiamo fare: siamo in un’epoca attraversata da paure che sembrano travolgenti, figlie della globalizzazione: terrorismo, immigrazione, e sono tutte paure figlie della non conoscenza. Che, come ha ricordato il Grande Umberto Eco ad Expo 2015, davanti ad oltre 80 Ministri della Cultura di Paesi diversi, è alla base di tanti conflitti, guerre e tensioni. E lavorare sulla conoscenza è quello che fa Terra Madre, e lo fa attraverso il cibo, che è probabilmento quello che meglio di tutto il resto esprime le storie delle comunità locali, tramanda saperi antichi, esprime identità. É bello che sia l’Italia, non solo Torino, ad ospitare una manifestazione così, perchè Italia è storicamente figlia del mescolamento, è un molo dentro il Mediterraneo, dove da sempre si mescolano genti, venti, sementi e tutto il resto, non dimentichiamolo. E tutto questo è cultura. Grazie a Petrini, l’Italia sia orgogliosa di questa manifestazione”. Che, secondo il fondatore di Slow Food, va vissuta all’insegna delle “due dimensioni” del gusto: “fatemi un piacere - dice Petrini - degustate, ma parlate con le persone che realizzano questi prodotti. Il gusto è piacere che conosce, e sapere che gode: solo piacere è crapula, solo sapere è noioso: bilanciate il piacere della degustazione con il sapere, con la conoscenza, e sarete persone di buon gusto”.

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