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Approvato dopo due anni - per ora alla Camera - il Testo Unico sulla Vite e sul Vino, che accorpa in 90 articoli tutte le disposizioni in materia: ora la norma passa all’esame del Senato. Il Ministro Martina: “un risultato storico”

Italia
Il Ministro Maurizio Martina

Dopo un iter durato quasi due anni, il Ministero delle Politiche Agricole ha reso noto che il Testo Unico sulla Vite e sul Vino è stato approvato oggi dalla Camera dei Deputati: il documento, dopo anni e anni di crescente frammentazione normativa e di accumulo temporale di disposizioni e norme, accorpa in 90 articoli tutti i provvedimenti in materia di vitivinicoltura, al contempo razionalizzando le leggi esistenti e semplificando la pesante trafila burocratica che il settore deve affrontare su base più che regolare.

Nel dettaglio, il Testo Unico si concentra sulla produzione, la commercializzazione, le denominazioni di origine, le indicazioni geografiche, le menzioni tradizionali, i processi di etichettatura e presentazione, la gestione d’azienda, il sistema dei controlli e quello sanzionatorio. Viene ufficializzata la possibilità di introdurre in etichetta sistemi di informazione digitali per il consumatore per aumentare la trasparenza, e tra le novità apportate dalla riforma è prevista anche una disposizione sulla salvaguardia dei vigneti eroici o storici, per promuovere interventi di ripristino, di recupero o salvaguardia di quei vigneti che insistono su aree soggette a rischio di dissesto idrogeologico, o comunque dotati di un particolare pregio paesaggistico. Il Testo, poi, innova anche sul tema della tutela di prodotto contro la contraffazione, e i controlli sulle imprese del settore vitivinicolo confluiranno nel Registro Unico dei Controlli (Ruci) - questo a prescindere dal fatto che siano imprese agricole o meno.

“Con questo provvedimento - ha dichiarato il Ministro Maurizio Martina - rendiamo il vino italiano sempre più forte e all’avanguardia in Europa. Il Testo unico è frutto di un lavoro parlamentare approfondito e condiviso, che dà alla filiera nuovi strumenti operativi. Avere in una sola norma di 90 articoli tutte le disposizioni, unificando, aggiornando e razionalizzando le leggi esistenti, rappresenta un risultato storico. Una tappa cruciale del percorso di innovazione e semplificazione burocratica che stiamo portando avanti. Voglio ringraziare per il loro impegno il Presidente della Commissione Agricoltura Luca Sani, il Capogruppo Nicodemo Oliverio e il relatore Massimo Fiorio. Ora è importante chiudere rapidamente l’iter parlamentare e arrivare presto alla sua approvazione definitiva al Senato”. “L’approvazione del Testo Unico del Vino alla Camera - ha commentato il Vice Ministro Andrea Olivero - rappresenta uno straordinario lavoro collegiale che ha avuto il contributo di tutta la filiera, e che mira alla riduzione della burocrazia e al miglioramento dell’iter dei controlli. La qualità italiana ne viene rafforzata e le nostre imprese potranno essere ancora più competitive sui mercati internazionali. Sono certo che il Senato saprà portare a compimento in tempi rapidi questo importante provvedimento per il settore”.





Focus - Il commento di Coldiretti e del Presidente della Commissione Agricoltura Luca Sani



“Il Testo Unico sul Vino taglia del 50% il tempo dedicato alla burocrazia, che dal vigneto alla bottiglia rende necessario adempiere a più di 70 pratiche che coinvolgono 20 diversi soggetti, che richiedono almeno 100 giornate di lavoro per ogni impresa vitivinicola per soddisfare le 4mila pagine di normativa che regolamentano il settore”. Ad affermarlo è stato il presidente di Coldiretti Roberto Moncalvo, commentando positivamente l’approvazione del Testo unico sulla Vite e sul Vino da parte dell’aula della Camera dei Deputati. “Un risultato di una lunga mobilitazione”, ha precisato Moncalvo, “che auspichiamo possa giungere presto ad una approvazione definitiva con la conferma delle semplificazioni introdotte e il rapido esame da parte del Senato, a distanza di oltre due anni dall’avvio dei lavori parlamentari”.

La burocrazia, precisa Coldiretti, è considerata dai vitivinicoltori il principale ostacolo al loro lavoro, che nel 2015 ha consentito di realizzare un fatturato record di 9,7 miliardi di Euro - soprattutto grazie all’export, che è stato di 5,4 miliardi e risulta in ulteriore aumento del 3% nel primo semestre del 2016. Inoltre, il vino in Italia “attiva” un motore economico che genera opportunità di lavoro nella filiera per 1,3 milioni di persone, e la ricaduta occupazionale riguarda sia le persone impegnate direttamente in vigne, cantine e nella distribuzione commerciale, sia quelle impiegate in attività connesse e di servizio. Secondo una ricerca di Coldiretti, per ogni grappolo di uva raccolta si attivano ben diciotto settori di lavoro: dall’industria di trasformazione al commercio, dal vetro per bicchieri e bottiglie alla lavorazione del sughero per tappi, continuando con trasporti, accessori, enoturismo, cosmetica, bioenergie e molto altro.

“Il testo”, ha commentato Luca Sani, presidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, “è frutto del lavoro della Commissione Agricoltura della Camera, del contributo del Tavolo di filiera e della volontà del Ministro delle Politiche Agricole, Maurizio Martina. Un metodo partecipato che ha consentito di portare in aula una proposta di legge rispondente alle esigenze di tutela del patrimonio vitivinicolo italiano, e funzionale all’incremento di competitività delle aziende vinicole italiane. Nel 2017 - ha puntualizzato Sani - anche grazie a questa legge, mi aspetto di poter ampiamente superare il record di export di vino nel 2015, 5,4 miliardi di euro, andando oltre i 6 miliardi”.

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