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Uve sanissime, presupposto per vini di grande qualità, e quantità nella media: il tratto comune della vendemmia 2016 dei territori top della spumantistica italiana - Franciacorta, Trentodoc, Asti, Oltrepò e Prosecco (Doc e Docg) - sondati da WineNews

C’è ottimismo nei territori più importanti della spumantistica italiana. Non solo perché il mercato tira e le bollicine sono, di fatto, il segmento che traina la crescita all’estero e nel Belpaese. Ma anche perché la vendemmia 2016, dove è già nel vivo come in Franciacorta e nell’Oltrepò Pavese, e dove, al di là di singoli casi che hanno già colto qualche grappolo, a livello di territorio è in procinto di iniziare, come nell’Asti Docg e nel Trentodoc, e dove ancora si dovranno aspettare un paio di settimane, come nel Prosecco Doc e di Conegliano Valdobbiadene Docg, sta regalando buone notizie e grandi aspettative. Con uve sanissime, da cui si aspettano vini di grandi qualità, e quantità pressoché ovunque in linea con il 2015. Il tutto, ovviamente, subordinato all’andamento meteorologico di questi giorni, cruciali sopratutto in quelle denominazioni dove la vendemmia non è ancora iniziata pienamente. Lo confermano i vertici delle denominazioni sentiti da WineNews.

Tra le prime a partire, già dai primi di agosto, è stata la Franciacorta: “nel pieno delle operazioni siamo entrati dopo Ferragosto e la raccolta è ancora in corso - spiega il vicepresidente del Consorzio (www.franciacorta.net) Silvano Brescianini - e ancora per chiudere ci vorrà una settimana abbondante, perché ci sono maturazioni con differenze sensibili anche da zona a zona. Dai dati analitici però possiamo dire che ci sono acidità estremamente interessanti e con un grande equilibrio zuccherino. La definirei una vendemmia “nordica”, che mi ricorda la 2008, molto elegante, adatta anche a millesimati da lungo invecchiamento. Frutto di un’annata che ci ha fatto faticare molto in vigna, soprattutto tra la metà di maggio e la metà di giugno per via delle piogge, ma nell’ultimo periodo cruciale l’equilibrio tra sole ed acqua è stato molto buono. Quindi, senza sbilanciarci in grandi previsioni, le aspettative sulla qualità sono alte. E sul fronte della quantità grosso modo saremo in linea con il 2015: ci sono le zone centrali che hanno avuto qualche problema in più di Peronospora, ma nel complesso la variazione sullo scorso anno, se ci sarà, sarà di pochi punti percentuali”.

Sentiment molto simile a quello della Franciacorta quello del vicino Oltrepò Pavese (www.vinoltrepo.org), come spiega il presidente del Consorzio dei Vini Oltrepò Michele Rossetti: “la 2016 si potrebbe definire un’annata da manuale - spiega - con piovosità nella media, e quindi nessun attacco fungino particolare, tanto che le uve sono perfettamente sane. E soprattutto nelle ultime settimane c’è stata un’ottima escursione termica tra giorno e notte, che è importante per l’aspetto aromatico. Un andamento climatico ottimale, che ha dato risultati quasi perfetti dal punto di vista analitico, con equilibrio perfetto tra acidi e zuccheri, soprattutto per il Pinot Nero. Ora vedremo quello che succederà nelle cantine, ma partendo da dati analitici così è difficile avere brutte sorprese. E anche sul fronte della quantità siamo perfettamente nella media, e tra la primavera molto piovosa e la siccità degli ultimi tempi non era scontato. Per le nostre uve da spumante la vendemmia finirà intorno alla settimana prossima, quando finiremo con i vigneti di più alta collina, tra i 400 ed i 500 metri di altitudine”.

Anche nel territorio delle “bollicine di montagna” del Trentodoc (www.trentodoc.com) qualcuno ha già tagliato i primi grappoli, anche se in generale “la vendemmia 2016 è una settimana in ritardo rispetto al 2015 e inizierà nei primi giorni di settembre con la raccolta delle uve Chardonnay e Pinot nero delle zone precoci e pedecollinari, mentre nelle zone di alta collina e di montagna, fra i 500 e i 700 metri slm, si comincerà la raccolta verso il dieci settembre” spiega il presidente dell’Istituto Trentodoc Enrico Zanoni, che aggiunge: “da inizio agosto fino a oggi abbiamo condizioni di bel tempo e alta pressione, con giornate soleggiate, ma non eccessivamente calde. La fase di maturazione delle uve avviene con condizioni climatiche caratterizzate da ampie escursioni fra le temperature del giorno e della notte e ciò permette un regolare accumulo zuccherino e una diminuzione poco accentuata dell’acidità nelle bacche. I valori analitici delle uve confermano un ritardo di maturazione di circa una settimana rispetto al 2015 ed evidenziano valori elevati di acidità, ideali per il Trentodoc. Le uve sono perfettamente sane e i grappoli di Chardonnay e Pinot Nero delle zone di alta collina (Colline di Trento, Valle di Cembra, Valle dei Laghi e Altopiano di Brentonico) hanno un peso medio inferiore alla norma, a causa delle piogge e delle basse temperature di giugno, che hanno favorito una minore fecondazione dei fiori. Per questo motivo rispetto al 2015 si prevede un leggero calo della produzione di Chardonnay e Pinot nero per il Trentodoc, ma il decorso ottimale della maturazione sta premiando molto la qualità”.

Vendemmia alle porte anche nell’astigiano, come spiega il direttore del Consorzio dell’Asti Docg (www.astidocg.info) Giorgio Bosticco: “inizieremo la raccolta la prossima settimana, nel vivo entreremo dal 7 settembre. Nel complesso possiamo dire che lo stato sanitario delle uve è perfetto: niente botrite, niente oidio, quindi uva sanissima, poi vedremo il quadro aromatico una volta in cantina, ma direi che ci sono le premesse per una buona vendemmia in qualità. Sul fronte della quantità vedremo, probabilmente sarà una raccolta più scarsa delle 2015, anche perché ci sono zone dove la criticità idrica non consentirà grandi rese per ettaro. Ma ci avviciniamo alla raccolta con grande positività, fiduciosi di avere dei buonissimi Asti e Moscato Docg”.

Nel grande territorio del Prosecco Doc, invece, “le aspettative oggi, a 10 giorni circa dall’avvio della vendemmia 2016, sono altissime - dice il presidente del Consorzio del Prosecco Doc (www.discoverproseccowine.it) Stefano Zanette - e nonostante il mal tempo di fine primavera e inizio estate che ha fatto temere il peggio, la qualità media delle uve risulta al momento ottima. Mi sento di affermare che quella di quest’anno sarà certamente una vendemmia tardiva rispetto alla media degli ultimi anni, e la forte escursione termica tra giorno e notte che ci separa dal raccolto, tipica di questo periodo, ci porta a propendere per un ottimismo sia in termini qualitativi che quantitativi. Con una produzione che, tra la situazione del vigneto e lo sblocco della riserva vendemmiale, dovrebbe toccare i 500 milioni di bottiglie, grosso modo il 10% in più del 2015”.

Stesso ottimismo si respira nel vertice qualitativo del “sistema Prosecco”, ovvero nel territorio del Conegliano Valdobbiadene Superiore Docg (www.prosecco.it), come sottolinea il presidente del Consorzio Innocente Nardi: “le cose stanno andando bene. Dopo il periodo di maggio e giugno che ha caratterizzato il Nord Italia con le piogge, grazie all’esposizione dei nostri vigneti e alla loro pendenza, non ci sono stati ristagni d’acqua, e quindi nessuna patologia fungina particolare. Ora siamo in una fase perfetta, perché abbiamo avuto caldo ventilato e nottate molto fresche, non possiamo che sperare di portare a casa dell’uva di qualità estrema. Siamo una decina di giorni in ritardo rispetto allo scorso anno, contiamo di iniziare tra il 15 ed 20 settembre. Stiamo facendo il nostro consueto monitoraggio dei grappoli, e i dati ci confermano che sarà un prodotto di buona acidità ed un grado zuccherino interessante, quindi i presupposti sono buoni. In quantità, forse, faremo qualche cosa in più del 2015, ma grosso modo il dato sarà in linea”.

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