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Il riconoscimento della nuova Doc Pinot Grigio delle Venezie è più vicino: a Verona l’incontro tra le categorie dei produttori e le Regioni interessate alla procedura di pubblico accertamento sul nuovo disciplinare, Veneto, Friuli e Trentino

Il riconoscimento della nuova Doc Pinot Grigio delle Venezie è più vicino: i rappresentanti delle categorie dei produttori del Nordest e le tre Regioni interessate alla procedura di pubblico accertamento sul nuovo disciplinare di produzione (Veneto, Friuli e Trentino), si sono confrontati oggi a Verona sulla proposta messa a punto dall’Associazione temporanea di scopo, d’intesa con il Ministero delle Politiche Agricole.
“Con il riconoscimento della Doc e della relativa fascetta di Stato - ha spiegato l’assessore all’agricoltura della Regione Veneto, Giuseppe Pan, affiancato dai colleghi di Friuli Venezia Giulia e Trentino Alto Adige, Cristiano Shaurli e Michele Dallapiccola - può nascere una nuova Doc dal potenziale produttivo di 300 milioni di bottiglie l’anno, che rappresenterà il 90% del Pinot nazionale. I consumatori vedranno così garantite l’origine e la piena tracciabilità della bottiglia, grazie a verifiche puntuali sia sulla quantità che sulla qualità dei prodotti, dalla vendemmia all’imbottigliamento. Il rispetto del disciplinare di produzione della nuova Doc, che coinvolgerà 24.500 ettari di vigneti, di cui quasi la metà (11.500 ettari) in Veneto, offrirà a produttori e imbottigliatori uno strumento in più per competere, con un nome e un marchio di assoluto prestigio, nel mercato internazionale”.

Una vocazione vitivinicola tipicamente del Nord Est, come sottolinea la Coldiretti, che realizza 1,3 milioni di ettolitri di vino, per una produzione lorda vendibile pari a 150 milioni di euro. “Si tratta dell’ultimo passaggio - spiega Coldiretti - a seguito della costituzione a febbraio dell’associazione temporanea che raggruppa la rappresentanza trasversale di tutti i produttori veneti friulani e trentini (3.000 in tutto) coinvolti in questa nuova sfida per il riscatto di un vino tra i più conosciuti al mondo ora finalmente valorizzato da una denominazione territoriale di appartenenza”.

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