02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Il vino spagnolo continua a prosperare sui mercati esteri: l’export cresce, nell’ultimo anno, da luglio 2015 a giugno 2016, del 3,5%, a quota 2,67 miliardi di euro, trainato dall’imbottigliato. Crolla lo sfuso, bene le spedizioni verso Cina e Usa

Il vino spagnolo continua a prosperare sui mercati esteri: l’export cresce, nell’ultimo anno, da luglio 2015 a giugno 2016, del 3,5%, a quota 2,67 miliardi di euro, trainato dall’imbottigliato. Un dato, quello analizzato dall’Observatorio Español del Mercado del Vino (www.oemv.es), molto superiore a quello della media dell’export iberico di beni e servizi, cresciuto nello stesso periodo del 2,1%, e che si traduce in un aumento di 90 milioni di euro sullo stesso periodo dello scorso anno, nonostante un calo, in termini quantitativi, di 41 milioni di litri. La Spagna, quindi ha esportato molto meno vino nell’ultimo anno, ma ad un prezzo medio sostanzialmente superiore (+5,3%), grazie alla crescita di vini di maggior valore, che permette di incrementare sensibilmente i fatturati. Si dimostra vincente, come racconta il portale spagnolo “Vinetur” (www.vinetur.com), la strategia del comparto enoico iberico, che ha deciso di puntare forte su vini dal valore aggiunto maggiore, quindi imbottigliato, con o senza denominazione, fermi o spumanti, ma la tendenza è presto tracciata: meno sfuso, più imbottigliato per conquistare i mercati.

Andando ad analizzare le diverse tipologie di prodotto, i passi avanti maggiori arrivano dalle vendite dei vini a denominazione di origine protetta, che crescono di 71 milioni di euro, a quota 1,22 miliardi di euro negli ultimi 12 mesi. Seguono, per importanza, i quasi 30 milioni di euro di fatturati in più di spumanti e cava, che toccano i 440 milioni di fatturato, anche se la crescita maggiore, in termini percentuali, arriva dai vini liquorosi (+9,2%) e dai vini frizzanti (26%). Una crescita, quella dell’imbottigliato, che compensa abbondantemente la caduta del vino sfuso, che lascia sul terreno il 4,8%, fermandosi a 491 milioni di euro, e perdendo quote anche in termini di volumi (-5%).
Rallentano, come detto, i volumi esportati, con una caduta di 41 milioni di litri, in virtù di due annate non troppo semplici, a seguito delle quali è crollato l’export di vino sfuso, crollo cui non ha fatto da contraltare la crescita delle altre categorie: imbottigliato (+2,5%), spumante (+5%) e vino liquoroso (+3%). In attesa di vedere come andrà la prossima vendemmia, per la quale manca sempre meno. In termini di mercati, spiccano i Paesi in cui vanno meglio i vini a maggior valor aggiunto, come la Cina, gli stati Uniti, l’Olanda e l’Irlanda, mentre la caduta dei volumi si spiega con la perdita di vino sfuso, senza nessuna indicazione geografica, su mercati come quelli di Italia e Portogallo, non compensato dalla crescita in Russia.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli