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La Doc “Delle Venezie”, che per i suoi sostenitori servirà a valorizzare di più il Pinot Grigio, avanza: 30 agosto incontro a Veronafiere, 3 settembre il Comitato Vini. Nicoletto (ad Santa Margherita): “ci tocca marginalmente, ma è novità positiva”

Italia
Ettore Nicoletto, ad Santa Margherita

La discussa Doc “Delle Venezie”, che secondo i suoi sostenitori servirà per valorizzare e regolare meglio la produzione, oggi a Igt, di Pinot Grigio, varietale fondamentale per l’economia di un territorio che copre oltre 20.000 ettari soprattutto in Veneto, ma anche in Trentino e Friuli Venezia Giulia, dopo un lungo percorso, si prepara a diventare realtà. Il 30 agosto, riporta l’Ansa, sarà di scena a Veronafiere la riunione di pubblico accertamento convocata dal Ministero delle Politiche Agricole per il riconoscimento della nuova Doc “Delle Venezie” del Pinot Grigio, che darà di fatto formalmente il via all’iter.

Se tutto andrà bene, poi, il 3 settembre la questione sarà discussa nel Comitato Nazionale Vini, poi ci saranno 60 giorni di tempo previsti dalla legge, e poi si dovrà aspettare il decreto che istituirà di fatto la nuova Denominazione.
Difficile, dunque, pensare che già dalla vendemmia 2016 si possa etichettare sotto la nuova Doc, il cui potenziale produttivo, secondo le stime, sarà sui 200 milioni di bottiglie all’anno. Uno spiraglio c’è, ma vorrebbe dire che, a vendemmia conclusa, perché nel migliore dei casi si parlerebbe di avere il decreto per i primi di novembre, andrebbe istituito un piano dei controlli con i vini già in cantina, e poi andrebbe riclassificata tutta la produzione che, oggi, è sotto l’Igt delle Venezie che ha rese più alte e regole più morbide rispetto a quanto prevederebbe la nuova Doc.
In ogni caso, contestualmente alla richiesta ufficiale di riconoscimento della Doc “Delle Venezie” per il Pinot Grigio, alla riunione del 30 agosto si parlerà anche della modifica della attuale Igt “delle Venezie” a “Trevenezie” (al fine di non generare confusioni e sovrapposizioni nominative con la nuova Doc) e del relativo disciplinare di produzione, nonché delle modifiche dei disciplinari di produzione delle Igt venete (“Veneto”, “Vallagarina”, “Veneto Orientale”, “Marca trevigiana”, “Colli trevigiani”, “Conselvano”, “Alto Livenza”, “Verona”, “Provincia di Verona” e “Venezia Giulia”).
Ma sono in molti a salutare la nuova Doc, in attesa che nasca formalmente, con positività. Anche chi non ne è coinvolto più di tanto, ma che del Pinot Grigio italiano è produttore simbolo, come Santa Margherita, spiega a WineNews l’ad Ettore Nicoletto: “noi produciamo più di 12 milioni di bottiglie di Pinot Grigio, ma quasi totalmente sotto Val d’Adige Doc e Alto Adige Doc. Solo 1 milione è oggi Itg delle Venezie, quindi questo riassetto normativo non coinvolge più di tanto il nostro core business. Ma è evidente che una maggiore regolamentazione, che darà più garanzie al consumatore sull’origine del prodotto su un varietale che, negli ultimi 20-30 anni, ha trainato l’export nazionale, sia una cosa positiva. Di certo la normativa delle Doc è più stringente rispetto alle Igt, quindi ci sarà un carico di lavoro maggiore, ma da anche garanzie superiori. Noi abbiamo seguito con attenzione questa vicenda, che parte da lontano, e anche se probabilmente alla fine opteremo per la Doc Venezia, perché pensiamo che abbia un nome meglio spendibile che “delle Venezie”, ma comunque è un passo avanti importante”.

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