02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Sono 18 i progetti nazionali finanziati dalla misura comunitaria dell’“Ocm Vino - Promozione sui mercati dei Paesi Terzi”, per un totale di 30,59 milioni di euro. Al top per gli importi richiesti Confagri Promotion e Grandi Marchi

Se il progetto di Veronafiere, presentato con la società fiorentina Business Strategies, “Italian Wine Channel”, cha ha guadagnato il primo posto nella graduatoria nazionale della misura comunitaria “Ocm Vino - Promozione sui mercati dei Paesi Terzi”, si vedrà erogare 1,7 milioni di euro per l’anno 2016/2017, pari al 50% del valore della campagna, che conterà su 3,5 milioni di euro di risorse complessive, portando sui mercati di Cina ed Hong Kong ben 73 aziende, tanti altri, pur rispondendo ai criteri richiesti dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, non vedranno la luce, a causa del esaurimento delle risorse disponibili. Il piano nazionale di sostegno al settore vinicolo per la campagna 2016/2017, infatti, ha assegnato al nazionale un totale di 30,59 milioni di euro, ripartiti tra i 18 progetti meglio classificati in graduatoria. Così, seguendo proprio l’ordine della graduatoria, dietro al progetto di Veronafiere c’è “Divine Wines”, di Consorzio Experience Italy, che conterà su un contributo di 1,93 milioni di euro (su un importo complessivo di 3,94 milioni di euro), seguito da “Extraordinary Wines” di Consorzio Italian Essence, finanziato dall’Ocm per 1,98 milioni di euro su 4 milioni complessivi. Quindi “Winetastic”, di H2NO - Rete d’Impresa (1,36 milioni di euro finanziati su 2,79 milioni di euro di importo complessivo), seguito da “Promozione del vino sul mercato delle Americhe” by Enoné - Rete d’Impresa (1,44 milioni di euro finanziati su 2,94 milioni di euro di importo complessivo) e “Italian Wine Wave” della toscana Società Agricola Valiano, finanziato per 627.000 euro su 1,25 milioni di euro complessivi. E ancora, in graduatoria troviamo il progetto “Promozione Vino nel Mondo” di Fa. Be. Wines Rete d’Impresa, finanziato per 406.000 euro (su 830.000), “Tintos e Blancos Italianos en Bolivia”, presentato dal Consorzio Amerigo Vespucci, che riceverà 357.000 euro, “El Sabor de los Vinos Italianos en Bolivia” del Consorzio Magellano, cui andranno 278.000 euro.

Ben più “pesante” il progetto di Confagri Promotion, “Top Italian Wines in Messico, Cile, Perù, Area Caraibi, Australia, Nuova Zelanda, Area Penisola Arabica, Area Sud Est Asiatico”, che verrà finanziato per 1,03 milioni di euro sui 2,11 milioni di euro complessivi, e ancora il progetto piemontese “No Export, No Party”, che riceverà 1,26 milioni di euro, seguito da “Doc Wines - Italian Excellences around the World” di Federdoc, progetto da 659.000 euro, di cui 323.000 finanziati . “Cavit the 1 Wine in America”, del n. 1 della cooperazione enoica italiana Cavit, riceverà ben 1,79 milioni di euro, su un totale di 3,98 milioni di euro, mentre l’Istituto del Vino Italiano di Qualità Grandi Marchi (che riunisce sotto lo stesso tetto alcuni tra i brand top del vino italiano, da Alois Lageder ad Antinori, da Argiolas a Biondi Santi, da Ca’ del Bosco a Carpené Malvolti, da Donnafugata a Ambrogio e Giovanni Folonari, da Gaja a Jermann, da Lungarotti a Masi, da Mastroberardino a Michele Chiarlo, da Pio Cesare a Rivera, da Tasca d’Almerita a Tenuta San Guido, ad Umani Ronchi), si vedrà finanziati due progetti: “Italian Wine Tour 4” ed”Italian Wine Tour 5”, rispettivamente da 4,93 e da 5,26 milioni di euro. Altri progetti multimilionari, infine, sono quelli di Confagri Promotion: “Top Italian Wines in Canada, Brasile, Cina ed Hong Kong, Giappone, Corea del Sud, Svizzera, Norvegia 2017 e 2018”, da 5,99 milioni di euro (2,93 milioni di euro finanziati), “Top Italian Wines”, sempre da 5,99 milioni di euro (2,37 milioni di euro finanziati) e “Top Italian Wines Russia e Ucraina 2017 e 2018”, da 3,57 milioni di euro (1,74 milioni di euro finanziati).

Rimangono fuori dalla graduatoria, nonostante siano stati ritenuti ammissibili, progetti importanti, come quello di cui si è fatto carico, come capofila, Santa Margherita, “Wine App! Best Italian Wine Appellattions”, da ben 6,12 milioni di euro (il contributo richiesto era di 2,99 milioni di euro), ma anche “Taste Italian Wines” di Cantine Sgarzi Luigi (4,29 milioni di euro di importo complessivo, per un contributo richiesto di 2,1 milioni di euro), “I Vini di Qualità Colori ed Espressione della Terra”, di Una Vini Sca (5,92 milioni di euro, 2,9 milioni di finanziamento richiesto) e “Premium Quality Brands” di Nosio (5,37 milioni di euro, 2,4 milioni di finanziamento richiesto). E ancora, “New Frontiers For Italian Wine” di Italia del Vino Consorzio (3,51 milioni di euro, 1,72 milioni di finanziamento richiesto), “V. I. N. O. Valuable Italian New Oenology (1,68 milioni di euro, 824.000 euro di finanziamento richiesto).
“La dotazione - commenta a WineNews Silvana Ballotta, alla guida dello studio specializzato di consulenza “Business Strategies” - sappiamo che è quella, sarebbe bello ci fossero più fondi , ma dobbiamo adeguarci, poi ci sono Regioni che meriterebbero qualcosa in più, visto che altre, come il Lazio, ne ha sempre di più di quanti ne riesca effettivamente a spendere. La dotazione del nazionale, comunque, è stata spesa tutta, ma c’è qualcosa da rivedere, a partire - continua la Ballotta - dalle tempistiche. Ancora una volta, malgrado i buoni propositi, ci siamo trovati a correre da maggio a giugno con un decreto nuovo, che ha imposto anche alle Regioni di modificare il loro assetto organizzativo, causando tempistiche ristrette malgrado si sappia già, da un anno all’altro, che il bando sarebbe uscito, è assolutamente controproducente. Le Regione Toscana, ad esempio, ha aperto la piattaforma per presentare i progetti ben quindici giorni dopo l’apertura del bando stesso. Bisognerebbe anticipare la pubblicazione del bando di qualche mese per permettere alle aziende di presentare i propri progetti in tranquillità. Ovviamente - conclude la guida di “Business Strategies” - sono stati premiati i progetti focalizzati sui Paesi obiettivo del decreto come la Cina , perché dava la premialità più alta, ma anche Paesi lontani e un po’ fuori dalle rotte classiche, come Perù e Bolivia”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli