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Il settore wine & spirits del colosso globale del lusso Lvmh corre più del doppio degli altri, grazie a Stati Uniti e Cina: a metà 2016 la crescita dei ricavi è del 7% anno su anno, quella totale di “appena” il 3% (a 17,2 miliardi di euro)

Sembra proprio che la seconda metà dell’acronimo che caratterizza il più grande gruppo globale del lusso e della moda, Lvmh, stia pesando sempre di più sulla situazione finanziaria del gruppo, che ha recentemente diffuso i dati delle proprie performance nella prima metà del 2016. E, sebbene la crescita totale dei ricavi sia del 3% (risultato non da poco, se si considera il clima decisamente non sereno a livello globale), il settore wine & spirits è cresciuto di ben il 7%, grazie a una crescita marcata negli Stati Uniti e a una maggiore vivacità sul mercato cinese. Come riportato da “The Drinks Business” (www.thedrinksbusiness.com), la componente primaria di questo exploit è il portfolio di Champagne del gruppo, che include pesi massimi come Moët & Chandon, Dom Pérignon e Krug e che ha performato molto bene sia in Europa che negli States, ma il resto dei brand non sono da meno, con nomi del calibro di Glenmorangie, Ardbeg, Belvedere e Hennessy. In totale, il gruppo ha otttenuto ricavi per 17,2 miliardi di euro, con un utile netto di 1,7 miliardi - anch’esso in decisa crescita anno su anno, per la precisione dell’8%.

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