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Nonostante la Brexit, il Prosecco conquista l’Inghilterra ed incassa l’apprezzamento del Principe Carlo di Galles, che ad Highgrove, fattoria modello della Corona che ogni 5 anni ospita Slow Food Uk, ha invitato, insieme a Lavazza, anche Villa Sandi

Italia
Diva Moretti Polegato, brand ambassador del Prosecco di Villa Sandi, a colloquio con il Principe Carlo

Per la Gran Bretagna è un momento delicato, il percorso della Brexit non è che alle prime battute, ma il vino italiano è già in agitazione, perché quello Uk non è un mercato qualunque, ma uno dei più importanti a livello economici, e tra i più ricettivi in termini di cambiamenti e tendenze. Come dimostra lo straordinario successo delle bollicine tricolore, che nel 2015 hanno raggiunto i 274 milioni di euro di spedizioni, con un balzo del 50,9% sul 2014, grazie, ovviamente, al Prosecco, che ormai Oltremanica è sinonimo, nel bicchiere, di Italia.
Una popolarità che non riguarda solo il largo consumo, ma anche le nicchie più impensate, tanto che tra i pochi e selezionatissimi invitati dal Principe Carlo di Galles ad Highgrove, la sua residenza privata, “fattoria modello” con coltivazioni biologiche ed allevamenti all'insegna del rispetto ambientale, che ogni cinque anni ospita un incontro a dir poco esclusivo con Slow Food Uk, c’era, insieme al big del caffè Lavazza, solamente un altro italiano, Villa Sandi, griffe del Prosecco della famiglia Polegato, riconosciuta come “biodiversity friend”. Aspetto che non è certo sfuggito né a Slow Food Uk né al Principe Carlo, che ad Highgrove, tra Oxford e Bristol, ha incontrato Diva Moretti Polegato, brand ambassador della griffe, incassando l’invito a visitare di persona le colline del Prosecco ...

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