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“La Gran Bretagna è un mercato fondamentale e la Brexit creerà dei problemi al vino italiano, che in futuro potrebbe spostare su Londra le risorse per la promozione nei Paesi Terzi”. Così a “Jancisrobinson.com” Silvana Ballotta (Business Strategies)

Aspettando che la storia faccia il suo corso, e che la Gran Bretagna esca effettivamente dall’Unione Europea, continuano le ipotesi e le speculazioni sugli eventuali effetti della Brexit, specie sul commercio enoico. Del resto, si parla di un mercato che, nel 2015, “ha importato 745 milioni di euro di vino dall’Italia - ricorda Silvana Ballotta, alla guida della “Business Strategies”, azienda specializzata nel supporto all’internazionalizzazione delle imprese a “Jancisrobinson.com” (www.jancisrobinson.com) - la quota più importante del nostro export verso i Paesi della Ue, senza la quale non avremmo chiuso l’anno in crescita. Di fatto, il +13,5% delle spedizioni verso il secondo mercato del vino europeo è servito non solo a bilanciare la perdita di quote verso la Germania, ma anche a fare del 2015 l’anno più proficuo per l’Italia enoica sul mercato continentale”.

E adesso? “Adesso è difficile capire cosa succederà - racconta ancora Silvana Ballotta - di certo la debolezza della sterlina ci penalizza, ed è anche probabile che le nostre denominazioni, in futuro possano godere di minori tutele, senza considerare che la Brexit potrebbe rivelarsi un’ottima possibilità per i vini del Nuovo Mondo. E poi c’è da fare i conti con i cambiamenti climatici, e capire chi pagherà il prezzo maggiore tra Francia ed Italia. Sono domande difficili cui dare una riposta, come quella sui fondi per la promozione nei Paesi Terzi: ancora neanche a Bruxelles si sa se potranno essere stanziati sul mercato inglese, anche se agli esperti appare come una delle ipotesi più probabili. La negoziazione - conclude la Ballotta - è ancora in corso, ma di certo per il futuro dovremo pensare a forme di cooperazione come quelle adottate dall’Unione Europea nei rapporti con Norvegia e Svizzera. Per l’Italia, comunque, la possibilità di stanziare i fondi per la promozione sul mercato Uk potrebbe portare ad una vera e propria esplosione di eventi, che coinvolgerà ogni denominazione, dalla più piccola alla più grande, con le politiche di prezzo che avranno, purtroppo, un ruolo sempre più fondamentale”.

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