02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Studio Euipo - La contraffazione nel settore wine & spirits in Europa vale il 4,4% del consumo di alcolici (740 milioni di euro) e il 2,3% del consumo di vini (530 milioni di euro), che si traduce in una perdita diretta di 4.800 posti di lavoro

La contraffazione è una piaga che in Unione Europea colpisce qualsiasi settore, compreso, come sappiamo bene, quello del vino. Difficile calcolarne la portata, ma non impossibile, come dimostra il report “Il costo economico della violazione dei diritti della proprietà intellettuale nel settore degli alcolici e dei vini” dell’Osservatorio europeo sulle violazioni dei diritti di proprietà intellettuale (www.euipo.europa.eu) dell’Euipo, l’Ufficio dell’Unione Europea per la proprietà intellettuale, analizzando i dati del quinquennio 2008-2013, da cui emerge che, nel suo complesso, l’effetto stimato della contraffazione totale ammonta al 4,4% del consumo di alcolici (740 milioni di euro) e al 2,3% del consumo di vini (530 milioni di euro). Considerando entrambi i prodotti, il calo delle vendite totale rappresenta il 3,3 % del consumo nell’Ue ed equivale a 1,3 miliardi di euro, pari al 3,3% delle vendite, che si traduce anche in una perdita diretta di 4.800 posti di lavoro. Tutti a carico dei produttori, ma se si aggiungono gli effetti sugli altri settori e sulle entrate pubbliche, la contraffazione nel mondo degli wine & spirits provoca un calo delle vendite pari addirittura a 3 miliardi di euro, per una perdita di 23.400 posti di lavoro (di cui 8.600 nel settore agricolo e 1.300 in quello alimentare) e 1,2 miliardi di euro in termini di entrate pubbliche, di cui 739 milioni di euro di accise.

“Il settore dei vini e degli alcolici nell’Ue - commenta il direttore esecutivo di Euipo, Antonio Campinos - è composto per la stragrande maggioranza da imprese di piccole e medie dimensioni che impiegano mediamente 10 lavoratori ciascuna. Lo studio evidenzia l’impatto economico della contraffazione in tale settore e le relative conseguenze per l’economia dell’Ue nel suo complesso. Le conclusioni che ne abbiamo tratto sono volte ad assistere i responsabili delle politiche nella risposta che sono chiamati a dare ai problemi causati dalla contraffazione in questo settore cruciale dell’economia”.

Il maggiore impatto assoluto della contraffazione lo paga la Spagna, che perde 263 milioni di euro l’anno, di cui 90 nel settore enoico (per un calo complessivo del 10,4%), ma subito dietro c’è l’Italia, con un calo delle vendite complessivo causato dalla contraffazione di 162 milioni di euro, di cui 83 “pagati” dal mondo del vino, seguita, su un podio ben poco desiderato, dalla Germania, che lascia sul campo 140 milioni di euro l’anno, di cui 60 di vino. Nel settore dei vini, la Francia presenta un minore effetto relativo, con un rapporto sul calo delle vendite pari all’1,4 % (36 milioni di euro). Perdite importanti ma, per quanto riguarda il solo settore enoico, in perfetta media Ue, mentre in termini percentuali i Paesi che vantano le performance maggiori sono Romania (-13,9%), Bulgaria (-10,1%) e Ungheria (-7,4%). Nel Regno Unito, invece, l’effetto relativo della contraffazione sul calo delle vendite risulta inferiore alla media dell’Ue in entrambi i settori e il calo delle vendite totale si attesta su 87 milioni di euro.

A pagare, come detto, sono sì i produttori, ma anche i lavoratori, visto che, ad esempio, la Spagna vede volatilizzarsi 969 posti di lavoro, la Romania 694, la Bulgaria 562, la Francia 545 e l’Italia 425. Senza dimenticare il conto, salato, pagato dal pubblico: è possibile calcolare le mancate entrate
fiscali che le vendite di alcolici e vini avrebbero generato, stimate a 1,3 miliardi di euro, di cui 197 milioni di euro che gravano sul bilancio della Gran Bretagna, 100 su quello della Francia, 90 sul bilancio della Spagna, 65 su quello della Germania ed “appena” 18 milioni di euro sul bilancio del Belpaese. Un fenomeno dai tanti risvolti che, analizzato nella sua interezza racconta di un valore del commercio internazionale di prodotti contraffatti che, nel suo complesso, vale qualcosa come 338 miliardi di euro a livello globale, pari al 2,5% del commercio mondiale, di cui 85 miliardi di euro sul mercato Ue, pari al 5% delle importazioni dal resto del mondo.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli