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Artefice della prima definizione dei confini del Chianti Classico nel 1716, Cosimo III dei Medici era fuor di dubbio anche un mecenate. Oggi, a 300 anni, le cantine ne raccolgono l’eredità anche culturale ospitando grandi artisti internazionali

Italia
Tante le griffe protagoniste di The Art of the Treasure Hunt in Chianti Classico ... BobWilson a Felsina, in foto

Artefice illuminato della prima delimitazione dei confini del Chianti Classico con il celebre bando del 1716, il Granduca Cosimo III dei Medici era fuor di dubbio anche un mecenate, cui si deve il riordinamento del patrimonio artistico, scientifico e librario mediceo e la promozione del collezionismo, protettore di Francesco Redi, autore durante il suo regno del celebre “Bacco in Toscana” (1685). Oggi, a 300 anni di distanza, le cantine di quel territorio particolarmente vocato per la produzione di vini di alta qualità già da molti secoli, ne raccolgono l’eredità anche culturale ospitando grandi artisti internazionali ed esponendo le loro opere.
Un moderno mecenatismo che, in Chianti Classico è già da tempo una lunga tradizione che si arricchisce continuamente, con case history pionieristiche, peraltro, del fiorente connubio tra vino e arte in Italia e del collezionismo aziendale, come nella Collezione del Castello di Ama per l’Arte Contemporanea, tra le griffe protagoniste di “The Art of the Treasure Hunt”, ultimo progetto che fino al 31 ottobre guida alla scoperta delle opere d’arte dislocate in sette celebri aziende del Gallo Nero, tra sculture, installazioni, fotografie e video, dal Castello di Brolio al Castello di Volpaia, da Colle Bereto a Felsina, da Gagiole a Borgo San Felice, firmate da Zaha Hadid, Anselm Kiefer, Heinz Mack, Robert Wilson, Pedro Cabritas Rey, Edsono Chagas, Philippe Cancel, Ibrahim Mahama, Isaac Julian, Mark Handforth, Alexandra Sukhareva e Giulia Piscitelli.
Un progetto che, sottolinea la curatrice Kasia Redzisz, tra i curatori della Tate di Liverpool in Uk, “oscilla proprio tra il vecchio e il nuovo”, ed il ricavato sarà destinato alla Wilson’s Byrd Hoffman Water Mill Foundation e ad associazioni di beneficenza di Firenze, San Paolo ed in Medio Oriente.

Info:
www.artthunt.com

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