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Languedoc-Roussillon: folla di criminali, armati e a volto coperto - che ha rivendicato l’appartenenza al gruppo di vigneron “militante” Comité Régionale d’Action Viticole - devasta e da fuoco alla sede di uno dei più grandi produttori dell’area

Si alza la tensione in Languedoc: nella notte tra il 19 e il 20 luglio, stando a “Decanter” (www.decanter.com), un gruppo di 30 persone, armate di piedi di porco, spranghe e asce, ha fatto irruzione, devastato e dato alle fiamme la sede di Maureilhan di Sudvin - una controllata del produttore cooperativo Vinadeis, uno dei più grandi della regione di Languedoc-Roussillon.
Gli ignoti vandali hanno apertamente dichiarato la loro appartenenza al Comité Régionale d’Action Viticole (Crav), un non meglio identificato gruppo di vitivinicoltori che esiste da oltre mezzo secolo, e che è più volte sorto agli onori delle cronache per l’uso aperto della violenza per il raggiungimento dei propri scopi. Approfittando della presenza di telecamere a circuito chiuso, uno dei membri del commando ha dichiarato che i produttori locali sono pieni di vino invenduto a poche settimane dalla vendemmia, incolpando le grosse aziende della Languedoc per il loro “importare vino da poco”.
Sudvin si occupa, in effetti, della gestione di vino sfuso, ma secondo Joël Castany, presidente della capogruppo Vinadeis, la Spagna non farebbe parte dei mercati principali del proprio operato, rappresentando non più del 10% delle attività del gruppo. La società capogruppo, che un tempo si chiamava Val d’Orbieu-Uccoar e che è storicamente forte sostenitore dei vini della Languedoc e del suo mondo cooperativo, da lavoro a centinaia di produttori, e le sue attività “coprono” oltre 17.000 ettari di vigneti.

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