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Prime decisioni per la vendemmia 2016 in Champagne: dalla riunione tra vigneron e maison del Comité Champagne di ieri spuntano cifre (10.800 kg/ettaro per le rese, 1.100 dalla riserva) e un possibile inizio di raccolta (verso il 15 settembre)

Arrivano le prime avvisaglie concrete di cosa è lecito aspettarsi per la vendemmia 2016 nella regione principe delle bollicine globali: la riunione di ieri del Comité Champagne, l’organizzazione interprofessionale nata nel 1941 per avvicinare vigneron e maison dell’area, ha infatti preso alcune decisioni importanti, e fatto il punto della situazione a valle di una situazione metereologica non facile.
L’inizio dell’anno, infatti, ha creato diversi problemi da questo punto di vista: a fine aprile alcune gelate hanno toccato quasi un quarto dell’area a denominazione, distruggendo non meno del 14% delle gemme nei vigneti, e generalmente parlando la primavera ha portato piogge, grandinate e temporali in quantità, con precipitazioni doppie o triple rispetto alla media degli ultimi due decenni. La conseguenza è stata una fioritura in ritardo di almeno una decina di giorni, conclusasi a fine giugno, e un’incidenza maggiore di patologie come la peronospora: le quantità, prevedibilmente, saranno in calo, e le settimane estive che ci separano da settembre saranno determinanti per quanto riguarda la qualità delle uve. Il Comitato (www.champagne.com) ha per ora ipotizzato un inizio di vendemmia verso il 15 settembre, e ha raggiunto un accordo sulla resa commerciabile a 10.800 kg/ettaro, di cui 9.700 derivanti dalla raccolta e 1.100 provenienti dalla riserva.
Le spedizioni di Champagne del primo semestre 2016, comunque, sono in crescita dell’1% sul primo semestre 2015 (+2% anno su anno): il mercato francese resta in lieve calo (-1%), mentre i Paesi Terzi continuano a trainare la crescita dello Champagne (+9%), più ancora dell’Europa (+5%).

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