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Coop si conferma primo player della gdo italiana, con il 18,7% della quota di mercato, un fatturato di 12,5 miliardi, di cui il 75% dal comparto agroalimentare e 54.000 dipendenti: il bilancio 2015, con la conferma alla presidenza di Marco Pedroni

Coop si conferma primo player della gdo italiana, con il 18,7% della quota di mercato, un fatturato di 12,5 miliardi, di cui il 75% dal comparto agroalimentare, ed un sostanziale mantenimento dei livelli occupazionali, con 54.000 dipendenti: ecco i risultati del bilancio 2015, presentato all’assemblea annuale di Bilancio 2015 da Marco Pedroni, riconfermato al suo secondo mandato alla guida di Coop Italia. Un bilancio di sostanziale tenuta, dove si evidenziano anche dei segnali positivi (è il caso, ad esempio, del miglioramento della redditività aggregata di Coop che passa dai 3,6 milioni del 2014 ai 144 milioni del 2015), ma in un contesto economico ancora complesso dove si infittiscono le insidie generate da un lato da un moltiplicarsi della concorrenza (non solo tradizionale), e dall’altro dalla metamorfosi in atto dei consumatori italiani, sempre più liquidi e infedeli, alla caccia di opportunità di convenienza. Anche i primi sei mesi del 2016 fanno registrare stagnazione dei consumi e difficoltà dell’intero comparto della grande distribuzione che si riversano sull’andamento negativo delle vendite. E richiedono di non mollare la presa sul tema dell’efficienza e del differenziale dei costi contrattuali del lavoro tra i diversi operatori (la partita del rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro cooperativo è ancora aperta). Il mantenimento della buona occupazione, anche al Sud, dove molti distributori hanno abbandonato, è infatti frutto di importanti sacrifici (www.e-coop.it).
Malgrado le difficoltà, la strategia rimane quella tracciata, si legge nel comunicato Coop che ha accompagnato il bilancio 2015, e anzi viene rafforzato il presidio sulla convenienza da perseguire anche a scapito della riduzione dei margini delle merci in linea con la missione cooperativa. Nuovo corso per il Prodotto a Marchio Coop, riformulato nelle sue linee, e in fase di lancio a partire dal prossimo settembre, che per Coop rappresenta un’esperienza di successo che ha continuato a generare impatti positivi nel corso del 2015, incidendo sulle vendite per oltre il 26% a valore (quota stabile sul 2014) e per il 33% a quantità. Positivo anche il giudizio espresso sull’alleanza internazionale con Leclerc, Delhaize e Rewe, mentre Coopernic, sul versante della relazione con i grandi fornitori, sta generando significativi risparmi e, sempre in quella sede, è stata positivamente avviata l’attività di negoziazione e acquisto comune di prodotti Private Label dei diversi partner.
Sul versante sociale continua a crescere la base, che ha superato gli 8,5 milioni di soci e si confermano le principali iniziative, sia con il mondo della scuola (i percorsi di educazione al consumo consapevole, nel 2015, hanno coinvolto 268.000 studenti e più di 15.000 insegnanti), che sul versante della lotta allo spreco (donate 5.143 tonnellate di merce per un valore complessivo pari a 24 milioni di euro). Il 2015, ovvero l’anno di Expo, ha visto convogliare in quell’ambito anche queste iniziative, con gli oltre 11.000 ragazzi impegnati nelle attività dell’aula del futuro a fronte degli oltre 1,7 milioni di visitatori del Future Food District e l’accordo con Caritas e il Refettorio ambrosiano per la donazione delle eccedenze del supermercato del futuro, pari a 18 tonnellate di merce.
“Siamo di fronte ad una sfida che come Coop - spiega Marco Pedroni, riconfermato, al secondo mandato, come presidente Coop Italia - vogliamo e dobbiamo affrontare rilanciando la nostra strategia del “cibo buono e sicuro per tutti”, guardando a quel 40% di famiglie che continua a avere difficoltà economiche, ma anche al restante 60% con migliori possibilità che richiede comunque di migliorare il rapporto tra il prezzo e la qualità dei prodotti. Per farlo dobbiamo migliorare l’efficacia della nostra offerta commerciale, sviluppare innovazione e ridurre i costi. Manterremo alto il presidio sulla convenienza senza perdere di vista i valori della qualità e della sicurezza, rinnoveremo profondamente il Prodotto a Marchio Coop e continueremo a lavorare sul versante dell’innovazione non dimenticando l’esperienza avviata un anno fa in Expo. In questa assemblea abbiamo anche deliberato la fusione in Coop Italia di Ccna, il Consorzio della logistica Non Food di Coop, ponendo così le basi di una migliore efficienza ed efficacia di Coop sul Non Food”.

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