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Numeri impietosi per l’Asti Docg: la crisi della denominazione non si ferma, e, nel 2016, per l’Associazione Produttori Moscato, le entrate scenderanno di 40 milioni di euro. In 4 anni persi 25 milioni di bottiglie

I produttori delle province di Asti, Alessandria e Cuneo, terre d’elezione dell’Asti Docg, non vedranno presto una svolta in termini economici, dato che la loro crisi - stando a quanto affermato da Giovanni Satragno, presidente Associazione Produttori Moscato - li porterà quest’anno a perdere 40 milioni di euro di entrate, un calo di non meno del 30%. Satragno ha divulgato i numeri nella sua relazione all’assemblea annuale dell’Associazione Produttori Moscato, che conta oltre 2.000 produttori nelle tre province, svoltasi a Santo Stefano Belbo. E, di fronte a oltre 300 produttori presenti, “molti dei quali potrebbero non solo dover chiudere le loro cantine - ha aggiunto Satragno - ma quelle stesse colline patrimonio Unesco rischiano abbandono e dissesto”. Negli ultimi quattro anni si è registrato un calo di produzione di 25 milioni di bottiglie: “si è voluto produrre troppo, sbagliando - ha commentato Satragno - e non sono stati fatti investimenti per promuovere le vendite”.

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