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Il mare, il vento, la vite ad alberello coltivata sul terreno pantesco già dichiarata Patrimonio Unesco: Pantelleria è Parco Nazionale, il primo in Sicilia. Antonio e Josè Rallo (Donnafugata): “scelta di civiltà, svolta per agricoltura e turismo”

Italia
I vigneti di Pantelleria

Il mare, il vento, un’agricoltura eroica che parla anche la lingua del vino, con la vite ad alberello coltivata tra i muretti a secco già dichiarata Patrimonio Unesco: sono solo alcuni degli elementi che hanno portato a fare di Pantelleria un Parco Nazionale, il primo in Sicilia. “Una scelta di civiltà e di rispetto dell’identità di Pantelleria, una risposta che afferma la sovranità dello Stato ed il valore supremo della natura, del paesaggio e dell’agricoltura dell’isola”, è il commento di Antonio Rallo dell’azienda Donnafugata, la più grande e celebre griffe vinicola del territorio, con 68 ettari di vigna su 500 complessivi. Un via libera al progetto, voluto dall’Amministrazione Comunale e da un consistente movimento d’opinione che, dopo anni di tentativi, è arrivato da parte del Consiglio dei Ministri nei giorni scorsi, su proposta del Ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, anche dopo i drammatici roghi che hanno colpito l’isola qualche settimana fa (http://goo.gl/rkR2Kb).
Pantelleria diventa così Parco Nazionale, con le stesse opportunità di tutela di altri parchi dove è praticata la viticoltura eroica come quello delle Cinque Terre, in Liguria.
“Finalmente la Sicilia - aggiunge José Rallo di Donnafugata - con il suo immenso patrimonio naturalistico, ha il suo primo Parco Nazionale e per Pantelleria è una svolta. Grazie all’istituzione del Parco, sarà più facile proteggere e rigenerare il patrimonio boschivo, recuperare ed incentivare la viticultura con la pratica agricola dell’alberello pantesco oggi patrimonio Unesco. E a giovarsene, sarà anche il turismo in generale”.
E, ovviamente, del Parco Nazionale, ne gioverà proprio anche la valorizzazione dell’alberello pantesco: “stiamo completando la mappatura di tutti i vigneti - spiega a WineNews Salvatore Gino Gabriele, sindaco di Pantelleria - e in questo contesto stiamo costruendo l’itinerario di valorizzazione della pratica agricola dell’alberello. In questo contesto riteniamo fondamentale il ruolo dei produttori che accompagneranno questo processo. L’obiettivo è valorizzare il contesto produttivo, dando anche una strategia per il futuro di quello che è un unicum”.
Futuro che passa anche dal riconoscimento del giusto valore economico all’uva, per arginare l’abbandono dei vigneti in atto da diversi anni. “Il prezzo dell’uva oggi è mortificante per il produttore - aggiunge Gabriele - dobbiamo superare almeno la soglia di 150 euro a quintale, che è comunque poco per il sacrificio dei produttori”.

Una valorizzazione economica che passa anche dall’enoturismo, e per questo nei mesi scorsi, la Regione Sicilia ha lanciato “Slowbook”, guida che raccoglie 12 itinerari del vino che includono i siti Unesco. “Siamo partiti dalla riflessione sul fatto che il 70 dei turisti che viene in Sicilia - spiega l’Assessore al Turismo, Anthony Barbagallo - viene per prodotti legati all’enogastronomia”, e che vogliono visitare “cantine dove non solo si fa il vino - ha aggiunto l’Assessore all’Agricoltura, Antonello Cracolici - ma dove si racconta la storia, luoghi della produzione che diventano luoghi della narrazione, perché l’agricoltura è una grande letteratura”.

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