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Francia, Mosella ed un goccio di California tra i vini più cari del mondo secondo “Wine Searcher”. L’italiano più costoso è il Barolo Bussia Soprana di Mascarello Giuseppe e Figlio, mentre il più ricercato, nel vero senso della parola, è il Sassicaia

Italia
Il Sassicaia è il vino italiano più ricercato nel mondo secondo Wine - Searcher

Francia, Mosella ed un goccio di California: tra i vini più cari del mondo secondo il portale “Wine Searcher” (www.wine-searcher.com) non c’è l’Italia nelle prime 10 posizioni. Al primo posto, senza sorprese, il re di Borgogna e star delle aste internazionali, il Grand Cru di Romanée-Conti, che si trova online ad un prezzo medio di 13.007 dollari, seguito da un mito dei Riesling di Mosella come il Weingut Scharzhof di Egon Muller, ad 8.495 dollari a bottiglia, mentre a chiudere il podio c’è il Montrachet Grand Cru di Domaine Leflaive, a quota 5.803 dollari. Alla posizione n. 4 il Musigny Grand Cru di Domaine Georges & Christophe Roumier (5.153 dollari), davanti al Musigny Grand Cru di Domaine Leroy (5.503 dollari), alla n. 5, seguito da un altro Riesling di Mosella, quello di Joh. Jos. Prum (4.878 dollari), alla n. 6. E ancora, alla n. 7, il Montrachet Grand Cru di Romanée-Conti (4.371 dollari), alla n. 8 il Grand Cru di Domaine Leroy Chambertin (4.013 dollari), alla n. 9 La Romanée di Domaine du Comte Liger-Belair (2.946 dollari), ed alla n. 10 il più conosciuto dei vini californiani, lo Screaming Eagle (2.853 dollari).

L’Italia, dal punto di vista del costo medio, è un po’ più lontana: il primo è il Barolo Bussia Soprana di Mascarello Giuseppe e Figlio, che costa in media 1.453 euro a bottiglia, quindi il Barolo Collina Rionda di Bruno Giacosa (844 euro), seguito dal Barolo Monfortino Riserva di Giacomo Conterno (671 euro), a chiudere il podio dei vini tricolore più costosi a giugno secondo “Wine Searcher”. E ancora, alla posizione n. 4 il Barolo Bussia di Monforte Riserva Speciale di Bruno Giacosa (654 euro), alla n. 5 il Chianti Riserva Particolare di Ruffino (636 euro), alla n. 6 il Barolo Falletto Riserva di Bruno Giacosa (628 euro), ed alla n. 7 il Masseto (610 euro). Quindi, alla posizione n. 8 si piazza l’Amarone della Valpolicella di Giuseppe Quintarelli (551 euro), seguito alla n. 9 dal Testamatta Colore di Bibi Graetz (543 euro) ed alla n. 10 il Barolo Cannubi di Bartolo Mascarello (523 euro).

Le cose cambiano quando si parla di popolarità, calcolata sul numero di ricerche destinate ad ogni singola etichetta nei primi cinque mesi del 2016. Al primo posto, infatti, c’è Château Mouton Rothschild, cercato 73.156 volte, quindi Château Lafite Rothschild, a quota 68.849, e Château Margaux, che chiude un podio tutto francese con 50.922 ricerche, anche sull’onda della campagna en primeur di Bordeaux delle scorse settimane, come dimostra la quarta posizione di Pomerol (49.234 ricerche), mentre alla n. 5 c’è il più famoso degli Champagne, il Dom Perignon (46.206 ricerche). Per l’Italia al top c’è il Sassicaia, alla posizione n. 13 con 25.212 ricerche, seguito dal Tignanello, alla n. 25 con 16.156 ricerche, mentre alla n. 33 si piazza l’Ornellaia, con 13.584 ricerche. E ancora, alla n. 43 c’è il Masseto, con 11.476 ricerche, seguito dal Solaia, alla posizone n. 70, a 8.058 ricerche, dal Barolo Monfortino di Giacomo Conterno, alla n. 80 (7.136 ricerche), e dal Barbaresco di Gaja (6.410 ricerche), alla n. 93.

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