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Prima pioggia e temperature basse, poi, di colpo, il grande caldo. Ma il vigneto Italia non è in grande difficoltà in vista dei mesi che decidono la vendemmia. A WineNews le parole di Attilio Scienza, Leonardo Valenti e Riccardo Cotarella

Italia
Pioggia, freddo, poi gran caldo ma vigneto Italia ok: così Attilio Scienza, Leonardo Valenti e Riccardo Cotarella

Non sono passati molti giorni dalle forti precipitazioni e dalle temperature sostanzialmente molto basse che hanno attraversato lo Stivale. Tra i vigneti, però, in generale, non si sono verificati fenomeni di emergenza, come quelli che hanno colpito, per esempio, il nord della Francia, ed ora che la temperatura si è alzata notevolmente, le vigne del Belpaese si preparano al periodo più importante che determinerà la qualità della vendemmia 2016, in una situazione tutto sommato buona e sotto controllo. Evidentemente, in questo momento, ogni previsione è decisamente prematura, ma qualcosa sullo stato di salute delle piante è possibile dirlo. Ecco allora a WineNews ecco il parere di tre tra i massimi esperti del comparto vitivinicolo italiano che tracciano un primissimo scenario in vista della vendemmia 2016.
“Colatura (fenomeno di autoregolazione della vite, normale entro certi limiti, tramite il quale una quota di fiori è eliminata dalla pianta stessa anche se già fecondati) e filatura (che consiste nella trasformazione di una parte del rachide in un viticcio) sono in qualche caso presenti nei vigneti - spiega Attilio Scienza, uno dei maggiori esperti italiani di viticoltura - soprattutto nelle varietà più sensibili a questo tipo di disfunzione. Nei vigneti la peronospora c’è, specialmente a causa di interventi non tempestivi, causati dai terreni pesanti per la pioggia, ma è abbondantemente sotto controllo. Dal punto di vista dell’equilibrio idrico - continua Scienza - la condizione di eccesso di acqua è stata arginata dalla pianta con la traspirazione e quindi le pareti fogliari sono molto sviluppate. Consigliabile in questo momento una cimatura per ridurre questa funzione con l’arrivo del caldo. La pianta si deve ancora abituare alle temperature più alte ma si adeguerà, si tratta di un passaggio temporaneo. I vigneti ad oggi - conclude il professore di viticoltura milanese - per esempio in Toscana e in Sicilia sono molto belli. Se non accade nulla di straordinario ci sono le condizioni per un buon raccolto.
“I vigneti quest’anno hanno affrontato una fioritura prolungata con qualche difformità di allegagione - spiega Leonardo Valenti, docente di viticoltura dell’Università di Milano - si sono manifestati alcuni casi di colatura, ma si tratta di situazioni note e sotto controllo, con la vite che non ha sofferto molto. Qualche terreno è rimasto un po’ a corto, per esempio, di azoto, a causa della troppa pioggia e l’alternanza tra freddo e caldo, non ha interferito più di tanto sui tempi delle fasi fenologiche delle piante. La peronospora e la botrytis sono presenti nei vigneti con qualche difficoltà in più per quelli coltivati a biologico, specialmente nelle zone più settentrionali - conclude Valenti - ma la situazione è tendenzialmente abbastanza tranquilla”.
“Qualche situazione un po’ più preoccupante a causa della peronospora, a sua volta causata da una gestione del vigneto non appropriata, c’è - afferma Riccardo Cotarella, presidente degli enologi italiani (Assoenologi) - ma, in generale, non mi sembra che ci siano problemi di gravità assoluta. La qualità si fa da adesso in poi, evidentemente, e lo stato vegetativo dei vigneti è buono come è di buona consistenza anche la quantità potenziale della produzione. La differenza - conclude Cotarella - la faranno, come sempre, il territorio e l’uomo”.

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