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Se il calice è più grande, le persone tendono a bere fino al 10% di più, anche se la quantità di vino servito ogni volta è la stessa. Una boutade? A dirlo uno studio dell’Università di Cambridge, tra le più prestigiose del mondo

Se il calice è più grande, le persone tendono a bere di più. Può sembrare ovvio, quasi una boutade. Se non fosse che la tesi è stata al centro di una ricerca niente meno che dell’Università di Cambridge, tra le più prestigiose del mondo, pubblicata oggi sul giornale della Bmc Public Health (https://bmcpublichealth.biomedcentral.com), e che dimostra che se le dimensioni del bicchiere in cui viene servito il vino sono più grandi, pur contenendo la stessa quantità di prodotto, le vendite crescono almeno del 10%. E questo perché, sostiene lo studio, la maggiore grandezza del calice cambia la percezione della quantità di vino che stiamo bevendo, spingendo a svuotare il calice più rapidamente, e a ordinarne ancora.
Lo studio (https://goo.gl/oRR69L) è stato condotto in un periodo di 16 settimane, chiedendo ai gestori dei locali di alternare, nei giorni, la “taglia” dei calici per il servizio, tra lo standard da 300 ml, uno più grande da 370 ml e uno più piccolo da 250 ml.

Da cui è emerso che il volume del vino venduto è stato in media del 9,4% più alto quando venduto nei calici più grandi, rispetto a quelli standard. Con una differenza a seconda della tipologia del locale: +14,4% nei wine bar, +8,2% nei ristoranti. Al contrario, non sono emerse particolari differenze o evidenze nel servizio tra i bicchieri standard e quelli di dimensione più piccola.

“Abbiamo verificato che al crescere della dimensione dei calici, senza aumentare la quantità di vino servita ogni volta, la gente tende a bere di più - commenta la dottoressa Rachel Pachey della “The Behaviour and Health Research Unit” - ma è interessante il fatto che non abbiamo visto un effetto opposto, ovvero la riduzione dei consumi, se il vino viene servito nei bicchieri più piccoli”.
Una ricerca che può sembrare poco più che un divertissement ma che, in un Paese come il Regno Unito dove il tema dell’abuso di alcolici e degli strumenti per ridurlo sono all’ordine del giorno, può avere delle ricadute importanti. Perchè, aggiunge la direttrice dell’unità, Theresa Marteau, “questo suggerisce che evitare l’utilizzo di calici grandi potrebbe ridurre la quantità di vino che la persone bevono. Servono altre ricerche in materia, per comprendere meglio questo fenomeno e capire come utilizzarlo. Per esempio, ipotizzando che tutti coloro che hanno una licenza per la somministrazione di alcolici debbano utilizzare calici sotto ad una certa dimensione”.
Quello delle “grandezze” applicate ai comportamenti a tavola, a Cambridge, sembra essere un vero e proprio filone di ricerca: secondo uno studio pubblicato dall’Università nel 2015, l’utilizzo di piatti, bicchieri e posate “in miniatura” aiuterebbe a mangiare di meno (http://goo.gl/Zl8fPt).

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