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Nata nel 1966, Caviro compie 50 anni (che festeggerà con un concerto di Elio e le Storie Tese), ed oggi è la più grande filiera vitivinicola italiana, con 12.000 viticoltori, 190 milioni di litri di vino prodotti e un fatturato di 300 milioni di euro

Nata nel 1966 a Faenza, Caviro -Cooperative Associate Viticoltori Romagnoli compie 50 anni (da festeggiare con un concerto gratuito di Elio e le Storie Tese, in Piazza del Popolo a Faenza, il 29 giugno), ed oggi è la più grande filiera vitivinicola italiana, con 12.000 viticoltori. Tra i 34 soci ci sono 31 cantine cooperative, che raggruppano viticoltori su una superficie di oltre 33.000 ettari, e che producono 6 milioni di quintali di uva. Del totale soci, 26 cantine cooperative conferiscono vino, 5 cantine e 1 Consorzio conferiscono i sottoprodotti delle loro lavorazioni, 1 cooperativa del settore ortofrutticolo e 1 socio sovventore. Tra i marchi più importanti, Tavernello, leader del largo consumo quotidiano, ma anche, tra i superpremium, Cantine Leonardo da Vinci, con 650 ettari nel Chianti, Cantina di Montalcino, cooperativa che vanta 100 ettari sulle colline del Brunello, e Gerardo Cesari, in Veneto, che produce, tra le altre etichette, l’Amarone Bosan (www.caviro.it).
Con una quota del mercato dei consumi interni dell’8,3%, Caviro, guidata da Carlo Dalmonte, ha chiuso il bilancio 2015 a quota 300 milioni di euro di fatturato, per 190 milioni di litri venduti a 7,3 milioni di famiglie del Belpaese. Una leadership conquistata anche grazie ai 100 milioni di euro investiti negli ultimi anni, che hanno portato Caviro in ben 70 Paesi nel mondo.
Il gruppo comprende anche la Divisione Distilleria, seconda in Italia nella produzione di alcool con una quota del 25% e co-leader mondiale nell’acido tartarico naturale.
Caviro opera prestando la massima attenzione non solo al rapporto qualità-prezzo, ma soprattutto all’ecosostenibilità. La tutela dell’ambiente per questa realtà passa attraverso una serie di fattori e di pratiche che interessano ogni fase, dal vigneto al bicchiere. Per garantire l’anima “green” delle proprie etichette l’azienda utilizza fonti rinnovabili per la generazione di energia dagli scarti di lavorazione, valorizza i sotto - prodotti agroindustriali trasformandoli in materie prime per il comparto farmaceutico e beverage, a cui si aggiunge il recupero dell’acqua.

Focus - I 50 anni di Caviro celebrati con il concerto di Elio e le Storie Tese
Una scelta decisamente originale quella di supportare l’Emilia Romagna Festival per il concerto di Elio e le storie tese, ma ricca di ragioni alla base. La band de “La terra dei cachi”, “Cara ti amo” e “La bella canzone di una volta”, per citare alcuni storici successi, ha più di un punto in comune con il Gruppo Caviro, che non a caso ha puntato proprio su di loro per celebrare i suoi primi cinquant’anni di vita. Innanzitutto, lo spirito avanguardista. Se gli Elio e le Storie tese infatti sono partiti in sordina calcando i palchi off del milanese proponendo codici musicali alternativi, Caviro ha anticipato i tempi. Non solo facendo debuttare sul mercato nel 1983 il Tavernello confezionato in Tetra Pak, ma anche perché ha creato una realtà decisamente innovativa su un doppio livello : da un lato dal punto di vista del prodotto, dall’altro per l’approccio lungimirante in termini di sostenibilità, che ha portato il Gruppo a diventare un modello di economia circolare, strategia che valorizza trasversalmente tutte le risorse disponibili con l’obiettivo di sradicare il concetto di rifiuto. Ancora, Caviro e questa storica band italiana hanno in comune la genuinità e la trasparenza con la quale comunicano ai loro pubblici. Una chiarezza che ben si collega alla poliedricità musicale degli Elii, affiancabile al business multiforme che caratterizza Caviro.
Ma il tratto che più fortemente accomuna il percorso degli artisti e quello della Cooperativa è sicuramente quello della popolarità che trasversalmente ha portato entrambi ad avere un vasto successo nel loro campo. I prodotti Caviro, dal vino alla distilleria , sono oggi apprezzati in tutto il mondo. Sono queste quindi le ragioni che h anno portato Caviro a supportare l’Emilia Romagna Festival per il concerto di Elio e le storie tese, un’occasione di festa aperta a tutti per dire grazie a l territorio che ha visto nascere una storia di successo come quella che caratterizza il Gruppo.
“Valorizzare mezzo secolo di vita di un‘azienda di successo come Caviro - spiega il sindaco di Faenza, Giovanni Malpezzi - significa prima di tutto rendere merito ai lavoratori, ai soci, e alle capacità di coloro che hanno guidato la Cooperativa nel corso degli anni. Celebrare questo anniversario attraverso un grande evento di festa offerto a tutta la cittadinanza, oltre ad arricchire il cartellone estivo del nostro centro storico, testimonia lo stretto legame dell’azienda con la città”.
“Un legame che non è mai venuto meno e che ci rende orgogliosi. Cinquant’anni sono un traguardo importante - prosegue Dalmonte - e noi vogliamo mettere da parte la retorica e onorare insieme un’occasione speciale festeggiando con tutti coloro che hanno collaborato con noi. Questo è solo l’inizio di un percorso che, ne sono certo, porterà a nuovi successi”.

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