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Asta dei vini by Bolaffi e Slow Food: top lot Romanée Conti 1990 a 35.000 euro (11 bottiglie), 6 magnum Château Le Pin 1989 a 32.500 euro. Il lotto tricolore più prezioso? La Selezione Barolo Riserva 1964 Mascarello a 4.500 euro (12 bottiglie)

Si chiude con un realizzo complessivo di oltre 930.000 euro e una percentuale di lotti venduti pari al 90% l’asta n. 4 di Bolaffi-Slow Food di vini rari e pregiati (Torino, 25-26 maggio), con un catalogo di 862 bottiglie italiane e francesi, tra produttori blasonati e interessanti cantine di riferimento per gli intenditori.
Top lot dell’asta la selezione di 11 bottiglie di Domaine de la Romanée Conti 1990 ceduta a 35.000 euro, oltre il doppio della base. A seguire, le 6 magnum di Château Le Pin 1989, volate a 32.500 euro, e il raro imbottigliamento di St. James, aggiudicato a 15.000 euro, il più antico millesimo di St. James sopravvissuto anche all’eruzione dell’8 maggio 1902 della montagna Pelée, che distrusse in larga parte la distilleria. A pari merito, al quarto posto, con un realizzo di 9.375 euro ciascun lotto, le 10 bottiglie di Chambertin Grand Cru 2007 del Domaine Dugat-Py e la selezione dal Domaine Leroy 1999 (12 bottiglie).
Quasi tutto esaurito per i grandi rossi piemontesi con ottime performance per i Barolo Mascarello e i Barbaresco Giacosa, ma molto bene anche altri grandi classici del vino del Belpaese, dai Supertuscan ai Brunello di Montalcino, passando per i vini della Valpolicella. Non a caso, tra i top lot italiani, a 4.500 euro aggiudicata una selezione (12 bottiglie) di Barolo Riserva 1964 di Bartolo Mascarello, a 4.000 euro 6 magnum di Barolo Le Rocche del Falletto Riserva Etichetta Rossa 2004 di Bruno Giacosa. A 3.750 euro 5 bottiglie di Barolo Monfortino Stravecchio 1934 di Giacomo Conterno. Sempre alla stessa cifra, una selezione di Giuseppe Quintarelli, nome cult della Valpolicella, tra Recioto e Amarone di annate dal 1961 al 1971. Vendute a 3.500 3 bottiglie di Brunello di Montalcino 1987 Case Basse di Gianfranco Soldera ed a 3.000 euro 12 bottiglie di Sassicaia 2000 della Tenuta San Guido, così come 9 bottiglie di Barolo Cannubi Boschis 1990 di Luciano Sandrone.

Filippo Bolaffi, ad Aste Bolaffi, spiega che “i vini rari e pregiati si confermano ancora una volta beni voluttuari, ma che sanno offrire grandi soddisfazioni a chi crede in loro come forma alternativa di investimento o per passione collezionistica. Il gradimento aumenta pensando a come il numero di compratori e la varietà di bottiglie offerte siano cresciuti in soli due anni dall’inizio di questa avventura”.

Info:
www.astebolaffi.it

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