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Mappare e geolocalizzare tutto il territorio (non solo cantine e vigneti) a servizio di enoappassionati, turisti e produttori: ecco il progetto del Consorzio del Brunello di Montalcino. Anche per raccontare la biodiversità del territorio

La tecnologia, ormai sempre più presente nella vita quotidiana, è sempre più in voga anche tra i territorio del vino, che oltre che su produzioni eccellenti puntano sempre di più anche sull’enoturismo. E così, se in California, per esempio, con “Google Street View” è possibile da qualche tempo fare un tour virtuale tra i filari e dentro le cantine di oltre 78 realtà della zona vinicole più prestigiose d’america, in quel di Montalcino, territorio del vino tra i più prestigioso del mondo, il Consorzio del Brunello di Montalcino (www.consorziobrunellodimontalcino.it), che nel 2017 festeggerà i 50 anni, ha deciso di mappare e geolocalizzare non solo le tante cantine che producono uno dei vini rossi più amati del pianeta, ma tutto il territorio, compresi vigneti, boschi, strade e non solo. E così, i 24.000 ettari del territorio saranno scansionati, e ogni tipologia di coltivazione catalogata e resa fruibile al pubblico di appassionati e turisti (in collaborazione con la società specializzata Copernico). “Un progetto unico del suo genere in Italia - spiega il Consorzio - che renderà fruibile ai visitatori la localizzazione dei vigneti e di tutte le colture presenti rendendo onore ad un elemento caratterizzante Montalcino ed unico il Brunello: la biodiversità e l’equilibrio tra i vari ambiti territoriali”.

“Un servizio al turista, sicuramente, ma anche un modo per mostrare che a Montalcino non c’è monocultura, ma che ci sono poco meno di 3.000 ettari di vigneto e poi tanti olivi, boschi e così via, e che il territorio è sano”, spiega a WineNews il presidente del Consorzio, Fabrizio Bindocci. L’idea di fondo è quella di partire dalla valorizzazione di questo concetto: Montalcino non è una vigna sterminata ma un unicum creato nei decenni che ha reso possibile l’affermazione mondiale del Brunello. Una realtà che il Consorzio vuole rendere sempre più fruibile sia per l’appassionato - che vuole visitare le cantine ma anche vedere le vigne da cui nascono i vini preferiti - sia per il turista che invece vuole godere al meglio di quanto il territorio può offrire.
In questa ottica la mappatura che sta per iniziare rappresenterà la banca dati di base per la creazione ed implementazione di importanti applicazioni web e mobile device dedicati al settore turistico ricettivo, da mettere a disposizione dei produttori e degli operatori montalcinesi.

Il sistema si avvarrà delle più alte tecnologie di geolocalizzazione ad uso privato attualmente a disposizione e sarà il primo nel suo genere a rendere in maniera interattiva la mappatura di un territorio ad altissima vocazione vitivinicola e con un grande valore ambientale. “È uno strumento che mettiamo a disposizione dei produttori - aggiunge Bindocci - per valorizzare al meglio i loro vini e soprattutto per dare ancora più risalto al grande concetto di terroir che anima il nostro territorio”.

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