02-Planeta_manchette_175x100
Allegrini 2024

Il Giappone torna a correre: è l’importatore n. 6 (186.383 ettolitri e 950 milioni di dollari di giro d’affari) ed il consumatore n. 16 al mondo e, come rivela Wine Intelligence, conta sulla maturità e sulla curiosità di 36,1 milioni di consumatori

Tra i mercati asiatici è sicuramente il più maturo, ed i numeri, dopo qualche anno di flessione, tornano ad essere confortanti: il Giappone, che ha chiuso il 2015 alla posizione n. 6 tra gli importatori di vino, con 186.383 ettolitri, per un giro d’affari di 950 milioni di dollari, ha nell’Italia uno dei suoi partner principali, con 34.706 ettolitri spedite nel Sol Levante, dietro a Francia e Cile, a quota 51.000 ettolitri. Un Paese che non ha certo bisogno di presentazioni, ma che, come rivela il report “Japan Landscapes 2016” di Wine Intelligence (www.wineintelligence.com), mostra segni importanti di crescita, non solo nei numeri, ma nell’approccio stesso al mondo di Bacco. Che, infatti, appassiona e coinvolge sempre più consumatori: il 51% dei giapponesi, infatti, beve vino almeno una volta al mese, contro il 40% del 2014, con la fetta di chi cerca sempre qualcosa di nuovo, non fermandosi a ciò che già conosce ed apprezza, che passa dal 21% al 27%.

Il vino domestico è, comunque, il preferito dalla maggioranza (52%) dei wine lovers, mentre il 44% dice di aver bevuto un vino cileno nell’ultimo mese (dal 39% del 2014), con la Francia che scivola così al terzo posto nelle preferenze, pur rimanendo il produttore più apprezzato e conosciuto (dal 78% dei bevitori abituali), anche se la popolarità di Bordeaux e Borgogna non è più la stessa di una volta. Nel complesso, il Giappone è il mercato n. 16 al mondo per consumi complessivi, con 480 milioni di bottiglie stappate nel 2014, ed un totale di 36,1 milioni di bevitori regolari, che ne fanno, secondo il “Wine Intelligence Compass tool”, il terzo mercato più attraente al mondo, in base ai dati economici e all’andamento dei consumi enoici. “Il mercato giapponese - commenta il Coo di Wine Intelligence, Richard Halstead - è spesso trascurato in favore di quello cinese, ma il consumo pro capite di vino è decisamente più alto, con 8,7 litri consumati all’anno, e continua a crescere, oltre a poter contare su consumatori generalmente curiosi e maturi”.

Copyright © 2000/2024


Contatti: info@winenews.it
Seguici anche su Twitter: @WineNewsIt
Seguici anche su Facebook: @winenewsit


Questo articolo è tratto dall'archivio di WineNews - Tutti i diritti riservati - Copyright © 2000/2024

Altri articoli