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I prodotti made in Italy di qualità sono molti. Ma alcuni, dal significato etico potente, hanno la “vitamina L” (legalità), ridanno valore all’agricoltura e fanno rinascere i beni confiscati. A WineNews Valentina Fiore, ad Libera Terra Mediterraneo

“Ci sono giornate che più di altre “sono” memoria, evocando fatti, persone, pensieri e sensazioni, e che naturalmente ci portano a fermarci per riflettere e ricordare. E poi ci sono tutti gli altri giorni, quelli normali, quelli pieni di impegni e attività, quelli spesso uguali a tutti gli altri. Crediamo che i primi abbiano un senso solo se durante i giorni “normali” abbiamo la capacità di tradurre in impegno concreto il senso e il significato della memoria”. È il pensiero, a WineNews, di Valentina Fiore, ad Libera Terra Mediterraneo, il consorzio onlus “stella polare” delle Cooperative sociali di Libera Terra. Di prodotti di qualità ce ne sono molti. Ma alcuni di questi, e, per nostra fortuna, sempre di più, hanno un significato etico potentissimo, perché restituiscono all’agricoltura il grande valore sociale che ha. Vino, pasta, olio, legumi, dolci, caffè, Mozzarella di Bufala campana Dop, Arance Rosse di Sicilia Igp, che in più contengono la “vitamina L”, quella della legalità. Produzioni made in Italy che, dalla Sicilia alla Puglia, dalla Calabria alla Campania, sono coltivate in terreni bellissimi ma difficilissimi, centinaia di ettari confiscati alle mafie e oggi rinati socialmente e produttivamente grazie ad una legge “speciale”: la Legge 7 marzo 1996 n. 109, voluta da Libera, l’associazione fondata da Don Luigi Ciotti nel 1995, e concretizzata, ogni giorno, proprio dalle Cooperative di Libera Terra che gestiscono quei terreni. Nel giorno del ricordo della strage di Capaci, in cui persero la vita uno dei paladini della lotta alla mafia, il magistrato Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e tre agenti della sua scorta, che ha segnato l’inizio di una riscossa morale e la cui memoria “fa parte del nostro stesso senso civico” ha ricordato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, è impossibile non pensare a chi combatte la criminalità organizzata anche con l’agricoltura.
“Quanto meglio facciamo il nostro lavoro, quando più buoni sono i nostri prodotti, tanto più siamo convinti che abbiamo dato gambe ad idee di libertà e giustizia rappresentando una alternativa credibile che può avviare veri processi di rinnovamento - sottolinea Valentina Fiore a WineNews - il tutto creando opportunità lavorative vere per il territorio coinvolgendo centinaia di famiglie, più o meno direttamente, che hanno cosi l’opportunità concreta di restare sul loro territorio e dimostrando che un altro modo di lavorare è possibile, rimanendo. L’impegno di Libera Terra vuole essere, tutti i giorni, quello di ridare dignità alle nostre terre. Che nello specifico sono le terre confiscate ai boss della criminalità organizzata, ma più in generale vogliamo dare dignità alle storie, alle persone, alle professionalità di queste terre e territori attraverso la realizzazione la creazione e il lavoro di cooperative sociali che grazie alla valorizzazione del loro territorio producono prodotti biologici di qualità che parlino di quelle storie e di quelle professionalità, che creino reali opportunità di cambiamento, economico, sociale e culturale, per quei territori spesso svantaggiati in termini di opportunità lavorative e professionali”.
Libera Terra raggruppa “nove Cooperative sociali operanti in Sicilia, Calabria, Puglia e Campania - ricorda l’ad Libera Terra Mediterraneo - che, sotto il segno dell’associazione Libera, gestiscono terreni e strutture confiscati alle mafie, coinvolgendo in questa attività di rilancio produttivo altri agricoltori del Sud Italia che ne condividono gli stessi principi. 1.400 ettati di terreni sequestrati e confiscati e colture di diverso tipo (seminativi, oliveti, vigneti, agrumeti) su cui lavorano direttamente 150 persone. Con l’avvio nel 2002 della prima Cooperativa sociale nell’Alto Belice Corleonese si è sviluppato e diffuso un modello di riuso sociale dei beni confiscati basato sull’imprenditorialità sociale, l’eccellenza enogastronomica, la bellezza dei paesaggi, la riscoperta e la valorizzazione delle tipicità enogastronomiche delle nostre Regioni. Oggi - conclude Valentina Fiore - sono circa 80 le referenze realizzate dalle materie prime ottenute dal lavoro delle terre confiscate (pasta, vino, olio, farina, legumi, agrumi, conserve dolci e salate) che vengono distribuite in tutti i canali distributivi in Italia ed anche all’esterno. Prodotti che vogliono essere testimoni concreti che la memoria, e l’impegno, possono camminare di pari passo con il gusto e la bellezza diventando elementi di quotidianità e convivialità”.

Focus - Libera, un’idea semplice (se le mafie sono organizzate, anche la società civile deve esserlo per combatterle) e la legge “rivoluzionaria” che dà nuova vita ai beni confiscati alla criminalità organizzata
Nel 1995 nasce Libera, l’Associazione presieduta da Don Luigi Ciotti, dopo il periodo delle stragi di Cosa Nostra e con un’idea semplice: come le mafie sono organizzate, così la società civile, che deve fare la sua parte, non può non essere organizzata, altrimenti è una lotta impari. Libera è portavoce di una legge rivoluzionaria, la 109/96 che oggi consente l’assegnazione di beni confiscati ad organizzazioni no profit tra cui le cooperative sociali, perché se dal 1982 la Legge Rognoni-La Torre ne prevedeva la confisca, non veniva previsto alcun utilizzo di questi beni.
Nel 2001 nasce Libera Terra, con la costituzione della prima Cooperativa sociale che si possa occupare di quei terreni nella Provincia di Palermo: Placido Rizzotto. Accanto a questa, oggi in Sicilia ci sono le Cooperative Beppe Montana a Lentini (Siracusa), Pio La Torre a San Giuseppe Jato (Palermo), Rita Atria a Castelvetrano (Trapani) e Rosario Livatino a Naro (Agrigento), in Puglia c’è la Cooperativa Terre di Puglia a Mesagne (Brindisi), in Calabria Terre Joniche ad Isola Capo Rizzuto (Crotone) e Valle del Marro a Gioia Tauro (Reggio Calabria), in Campania c’è la Cooperativa Le Terre di Don Peppe Diana a Castel Volturno (Caserta), e in tutta Italia ci sono Le Botteghe con i loro prodotti.
Centopassi è l’anima vitivinicola delle realtà siciliane di Libera Terra, mentre Hiso Telaray è il nome dell’attività vitivinicola di Terre di Puglia. Nel 2008 è nata Libera Terra Mediterraneo, per mettere a fattor comune le attività agricole delle cooperative ed affrontare il mercato in maniera unitaria ed efficace. Oggi “Libera” è un coordinamento di 1.600 tra associazioni, gruppi, scuole, realtà di base, territorialmente impegnate per costruire sinergie politico-culturali e organizzative capaci di diffondere la cultura della legalità.

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