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La perfezione non esiste: nella top 10 di “Wine Lister”, che sintetizza i giudizi di migliaia di etichette del mondo, il migliore è La Tâche di Romanée-Conti, con 983 punti. Alla n. 4, il Barolo Monfortino Riserva di Giacomo Conterno, a 973 punti

La perfezione non esiste. O almeno, non in millesimi. Avevamo scritto, poco più di un mese fa, di un nuovo indice, creato per sintetizzare, armonizzare ed unificare i giudizi delle guide e dei wine writer dei maggiori critici enoici del mondo, da Jancis Robinson ad Antonio Galloni, passando per Bettane & Dessauve: si chiama “Wine Lister”(www.wine-lister.com), è online da pochi giorni, e valuta migliaia di etichette diverse in base a tre fattori, “brand” (presenza globale sui mercati, popolarità), “quality” (in soldoni, i punteggi) ed “economics” (prezzi e liquidità delle aziende), accorpando tutte le annate in commercio. Una serie di input che svelano come, nel mondo del vino, la perfezione non esista: il vino migliore del mondo, così, è anche il più rappresentativo di Borgogna, il La Tâche di Romanée-Conti, con 983 punti, seguito da un simbolo di Bordeaux come Petrus (978) e da una delle bottiglie più amate di Champagne, quella di Salon Le Mesnil (975), solo due punti in più del Barolo Monfortino Riserva di Giacomo Conterno (973).

Un podio tutto francese, una sola etichetta italiana tra le prime 10, con incursioni da Usa ed Australia: alla n. 5 ancora Romanée-Conti, con il Richebourg (972), quindi, dalla Napa Valley, il mitico Screaming Eagle (971), alla n. 6, seguito dal re d’Australia, Penfolds Grange (970) alla n.7. Il Romanée-Saint-Vivant di Romanée-Conti conquista la n. 8 (968), con un altro californiano alla n. 9, il Dominus di Dominus Estate, seguito alla n. 10 dall’unico bianco in classifica, certo non un bianco qualunque: Château d’Yquem.

Restringendo l’analisi ai soli vini del Belpaese, dietro al già citato Barolo Monfortino Riserva di Giacomo Conterno, che stacca tutti dall’alto dei suoi 973 punti, il Brunello di Montalcino di Case Basse (Soldera), con 953 punti, ed il Barolo Cascina Francia di Giacomo Conterno, alla posizione n. 3 a 922 punti. Il “solito” duopolio di Piemonte e Toscana, egemoni nelle prime 10 posizioni: alla n. 4 il mitico Sassicaia di Tenuta San Guido (951), quindi Le Pergole Torte di Montevertine (948), alla n. 5, ed il Langhe Nebbiolo Sperss di Gaja (946), alla n. 6. Ancora Bolgheri alla n. 7, con l’Ornellaia di Tenuta dell’Ornellaia (945), seguito alla n. 8 dal Tignanello di Marchesi Antinori (941), a pari merito con il re delle aste, il Masseto di Tenuta dell’Ornellaia (941), mentre a chiudere la top ten c’è un altro Barolo, quello di Mascarello (930).

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