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Il Prosecco Docg cresce più in valore che in volume, segno che i mercati del mondo iniziano a riconoscere la segmentazione qualitativa del “mondo Prosecco”. Le colline di Conegliano e Valdobbiadene verso l’Unesco. Gli atout di “Vino in Villa”

Italia
I vigneti di Prosecco nelle colline di Conegliano e di Valdobbiadene

Quasi 80 milioni di bottiglie, di cui il 43,5% prende la via dell’esportazione, per 420 milioni di euro di valore stimato. Ecco i numeri del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg, che anche nei primi mesi del 2016 ha avuto ottime performance. Non è certo una novità, ma i numeri suggeriscono un consolidamento della Docg all’apice della piramide qualitativa del “mondo Prosecco” anche in termini di posizionamento di prezzo. Vino in Villa Festival, la rassegna n. 19 del Prosecco Superiore, organizzata dal Consorzio di Tutela (www.prosecco.it), nei giorni scorsi, è stata l’occasione per fare il punto sulla denominazione.
“La crescita della Docg prosegue linearmente - racconta Giancarlo Vettorello, direttore del Consorzio di Tutela - ma ad aprile abbiamo registrato risultati più che lusinghieri che confermano una tendenza iniziata l’anno scorso. Da un primo esame dei dati del 2015 emerge che l’incremento del valore ha superato quello del volume (5%) e con un’annata, la 2014, non delle più favorevoli. E ciò è accaduto sia in Italia sia sui nostri principali mercati esteri, Germania e Svizzera. Una tendenza che registriamo anche in Gran Bretagna, il nostro terzo mercato estero, dove la progressione delle vendite è entusiasmante e va di pari passo con lo spostamento verso l’alto per fascia di prezzo. Questo fa pensare a un consolidamento della denominazione Conegliano Valdobbiadene: chi la sceglie è disposto a riconoscere alla Docg un differenziale di prezzo”.
Sul mercato inglese, inoltre, le etichette disponibili sono sempre più numerose con 70 produttori presenti e di tutte le “taglie”.

“Si tratta - spiega Vettorello - di un risultato di gruppo dovuto a produttori grandi, piccoli e medi, che esprimono tutte le sfaccettature della denominazione di cui c’è bisogno in un mercato così stratificato come quello della Gran Bretagna. Inoltre il Conegliano Valdobbiadene si trova non solo nella gdo, ma in tutti i canali, conquistando l’attenzione della ristorazione, che negli ultimi anni ha fatto passi da gigante e raggiunto livelli di eccellenza”.
Che si tratti di segnali di allineamento dei mercati alla piramide della qualità del Prosecco? Tanto per promemoria, alla base c’è il Prosecco Doc (sui 400 milioni di bottiglie), al gradino intermedio le Docg Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore (76,6 milioni di bottiglie) e Asolo (5,3 milioni di bottiglie), e al vertice il Superiore di Cartizze Docg, “cru” del Conegliano Valdobbiadene (1,3 milioni di bottiglie, dati 2015).
All’interno del mondo produttivo si sta consolidando un confronto per rendere coerente il “Sistema Prosecco” che, non a caso, è il nome della società nata nel 2014 tra i tre Consorzi per tutelare in Italia e all’estero il nome Prosecco e rappresenta un tavolo di incontro.
“È necessario - sottolinea a questo proposito Innocente Nardi, presidente del Consorzio - far comprendere ai consumatori l’identità delle denominazioni, e quella del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore non può che partire dalle peculiarità del territorio di produzione che, con il riconoscimento della Docg nel 2009, distingue 45 Rive e ha il Cartizze al vertice, e conta su un territorio non espandibile da cui si produce più o meno lo stesso numero di bottiglie ogni anno. Due condizioni che impongono di puntare al miglioramento del posizionamento di prezzo”. E, a proposito del territorio di produzione, le Colline del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg sono iscritte nella Tentative List italiana delle candidature a Patrimonio Unesco in quanto rappresentano un paesaggio culturale di valore unico, che unisce la storia all’arte, la cultura del lavoro fatto a mano alla lunga tradizione spumantistica, inaugurata nel 1876 con la fondazione della prima Scuola Enologica d’Italia.
“È del 2014 - ricorda Nardi - la costituzione dell’Associazione temporanea di scopo (Ati) “Colline di Conegliano Valdobbiadene patrimonio dell’Umanità” per il riconoscimento da parte dell’Unesco dell’unicità del territorio delle colline trevigiane del Prosecco che riunisce, oltre al Consorzio, altre istituzioni del territorio (Provincia di Treviso, Camera di Commercio di Treviso ed il Comune di Pieve di Soligo quale capofila dell’Ipa “Terre Alte della Marca Trevigiana”, ndr). Questa candidatura ci vede impegnati, produttori e istituzioni uniti, per raggiungere questo prestigioso obiettivo, perché sia un riconoscimento che valorizzi il territorio e premi l’impegno di tutti i produttori”.
La chiusura del dossier tecnico è stata annunciata da Luca Zaia, presidente della Regione Veneto, al Vinitaly 2016, siamo quindi alle fasi finali. Per il processo di valutazione internazionale serviranno 2 anni. Si tratta del tempo necessario perché tecnici e osservatori Unesco valutino, anche con sopralluoghi nell’area, la rispondenza alle caratteristiche della candidatura, e perché gli enti pubblici e privati, nonché i portatori di interesse del territorio, sviluppino una concertazione sulla candidatura stessa e sulla governante del sito Unesco.
“La bellezza di queste colline, di questo territorio - ha sottolineato Zaia intervenendo a Vino in Villa Festival - è merito dei produttori del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg che con il loro lavoro hanno ricamato le nostre colline trevisane rendendole così affascinanti e uniche da ambire a diventare Patrimonio Unesco dell’Umanità. La Regione Veneto è in prima linea nel sostenere questa battaglia sicura di avere le carte in regola per vincerla. Siamo nella fase finale del percorso ed è fondamentale essere tutti uniti e convinti”.

Focus - L’annata 2015 del Prosecco di Conegliano e Valdobbiadene Docg
La 2015 già in vendemmia è stata definita come “un’annata da ricordare” per una qualità e sanità dei grappoli straordinaria, che ha dato in cantina un vino base armonico e ricco già in partenza. Il risultato nel bicchiere, come si è apprezzato ai banchi di degustazione a Vino in Villa, è un Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore 2015 di grande complessità, con un’intensità olfattiva importante, caratterizzato da una carica aromatica rilevante.
“La qualità dell’annata 2015 è notevole - racconta Giancarlo Vettorello, direttore del Consorzio di Tutela - e lo confermano i giudizi della stampa internazionale e italiana. La qualità eccellente dell’uva alla vendemmia si riscontra nella grande complessità e nella bellissima piacevolezza che caratterizzano i Conegliano Valdobbiadene 2015”.

Focus - I numeri del Conegliano Valdobbiadene Superiore Docg
La denominazione Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore si estende su oltre 7.000 ettari di vigneto coltivati da circa 3.200 viticoltori. Sul territorio sono presenti 183 cantine che nel 2015 hanno prodotto 83,6 milioni di bottiglie con un valore della produzione che si stima in 420 milioni di euro per un export del 43,5% della produzione. Complessivamente gli addetti al settore enologico sono 5.400. Questi numeri hanno valso a quest’area il riconoscimento di Primo Distretto Spumantistico d’Italia, nel 2003. Le bottiglie di spumante sono state in totale 79,7 milioni, di cui 76,6 di Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore, 1,7 di “Rive” e 1,3 di Superiore di Cartizze per un totale del 95,3% della produzione totale; le bottiglie di “Frizzante” sono state 3,7 milioni, e quelle di “Tranquillo” 152.000.
Il Rapporto Economico 2015 del Centro Studi di Distretto Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore, relativo al 2014, ha registrato un incremento del 2% nel totale degli addetti con un 12,9% in più di giovani. I dati Ho.Re.Ca. a livello nazionale mostrano una vera e propria inversione di tendenza rispetto agli ultimi anni: le vendite per 70,5 milioni di euro nel 2014 con un +14,8% a valore sul 2013, dimostrano come il Prosecco Superiore Spumante soddisfi le richieste degli operatori del settore, ristoratori ed enotecari in primis, interessati ad offrire un vino “Superiore” di grande versatilità. Per l’export, nel 2014, le esportazioni mondiali dello Spumante Docg di Conegliano Valdobbiadene hanno mostrato un ulteriore e significativo progresso delle performance, con 146,5 milioni di euro e 31,9 milioni di bottiglie. Su base annua, il mercato internazionale ha assorbito un +10,8% a valore e un +11,9% a volume sul 2013.
Il mercato europeo si è fortemente rafforzato quale prima area di riferimento con un volume d’affari pari a 119,6 milioni di euro (+13,9% a valore). In testa vi è la Germania con un volume d’affari pari a 32,8 milioni di euro (+10,8% a valore), seguono la Svizzera con 28,2 milioni di euro e il Regno Unito con 25 milioni di euro (+11,5% a valore rispetto al 2013).
Anche nei Paesi extra europei, lo spumante Docg prodotto sulle colline che si estendono tra Conegliano e Valdobbiadene ha denotato un aumento dell’export, raggiungendo un valore delle vendite pari a 26,9 milioni di euro, corrispettivo a un volume di 5,6 milioni di bottiglie. Rispetto al 2013, il consolidamento del mercato extra europeo è contrassegnato dall’aumento del valore della produzione (+4,1%). Con questi cambiamenti, il progresso delle vendite di lungo termine si è più che triplicato, segnalando un +209% in volume rispetto al 2003. Per le imprese della Docg, il mercato statunitense costituisce il quarto mercato di esportazione con un valore alla produzione pari a 11,7 milioni di euro corrispondente a 2,6 milioni di bottiglie (si evidenza un trend di crescita della quota di mercato nel lungo periodo, segnalando un +263% rispetto al 2003).

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