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Di fronte alla cinepresa, cos’è cambiato in Langa dal film “Langhe Doc. Storie di eretici nell’Italia dei capannoni” (2011) girato con l’Unesco in visita, e “Barolo Boys” (2014) uscito con l’arrivo del riconoscimento? Se ne parla ad Alba (26 maggio)

Di fronte alla cinepresa, cos’è cambiato in quel paesaggio di Langa raccontato dal film-doc “Langhe Doc. Storie di eretici nell’Italia dei capannoni”, uscito nel 2011 e girato mentre gli ispettori dell’Unesco erano in visita nel territorio e se ne definiva la candidatura, e l’uscita, nel 2014, della nuova pellicola “Barolo Boys” quando è finalmente arrivo l’atteso riconoscimento a Patrimonio dell’Umanità al primo Paesaggio Vitivinicolo di Langhe-Roero e Monferrato? A cinque anni di distanza dalle due produzioni di successo Stuffilm ed assieme ai protagonisti delle pellicole, se ne parla ad Alba (Chiesa di San Giuseppe, 26 maggio), con la proiezione di “Langhe Doc”, per la regia di Paolo Casalis, e realizzato insieme al giornalista Federico Ferrero, e poi a Mombarcaro (10 giugno), valutando se l’Unesco ha avuto un influsso benefico, effettivo, sul territorio delle Langhe. Se, insomma, se lo sono meritato. Alla tavola rotonda di scena ad Alba, si confronteranno, tra gli altri, i tecnici e il gruppo di lavoro che hanno coordinato la candidatura Unesco del territorio, dagli architetti Marina Bonaudo (funzionario della Regione Piemonte, settore Territorio e Paesaggio) ed Osvaldo Ferrero (già dirigente presso la Regione Piemonte e responsabile del settore Attività di Gestione e Valorizzazione del Paesaggio) a Marco Valle, project manager dell’Istituto Superiore sui Sistemi Territoriali per l’Innovazione, e Roberto Cerrato, presidente del Centro Studi sul Paesaggio Culturale delle Langhe.
Info: www.stuffilm.com

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