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La “maglia Rosa” del Giro d’Italia, Brambilla: “Chianti Classico tra i miei vini e territori preferiti”. Il vincitore di tappa Roglic: “ricorderò il Chianti Classico per sempre”. Il successo della Chianti Classico Stage (e del marketing territoriale)

Italia
La maglia Rosa del Giro d’Italia, Brambilla: Chianti Classico tra i miei vini e territori preferiti

“È uno dei miei vini preferiti, così come lo è questo territorio”: parole della “maglia Rosa” del Giro d’Italia Gianluca Brambilla, che al termine della Chianti Classico Stage, la prima tappa della storia del Giro dedicata esplicitamente ad un vino, ha conservato per un solo secondo di vantaggio il primato della classifica generale. Una tappa avvincente e bellissima, 40,5 chilometri di saliscendi tra i vigneti del territorio del Gallo Nero, che per ore è stato visto così da milioni di persone di tutto il mondo in diretta tv, dove a trionfare è stato lo sloveno Primoz Roglic, della Lotto-Nl. Che, come Brambilla, ha ricevuto in premio anche una bottiglia speciale di Chianti Classico Gran Selezione dalle mani del presidente del Consorzio, Sergio Zingarelli. “Il vino lo berrò a fine Giro, ma il ricordo del Chianti Classico sarà per sempre con me”, ha dichiarato il corridore.
Che, come tutti gli appassionati di ciclismo che hanno seguito la tappa nei quattro angoli del pianeta, ha ben impresse nella mente le immagini di un territorio del vino tra i più amati ed importanti d’Italia, delle sue colline e dei sui filari, delle sue cantine e dei suoi borghi ricchi di fascino e storia.
Una terra e un tessuto imprenditoriale intimamente legati al vino che, grazie ad un importante investimento di risorse economiche, di competenze e di passione da parte del Consorzio del Chianti Classico, e alla collaborazione delle pubbliche amministrazioni, ha colto una importante occasione di marketing territoriale dove il binomio vino-ciclismo, che è nel patrimonio storico e culturale di quelle terre, ha fatto da filo conduttore a tanti eventi, culminati nella crono del “Chianti Classico”, che di certo saranno ricordati come uno dei momenti più importanti per le celebrazioni dei 300 anni dal bando “Sopra la Dichiarazione de’ Confini delle quattro regioni Chianti, Pomino, Carmignano e Vald’Arno di Sopra” del Granduca Cosimo III de’ Medici, che delimitò così, per la prima volta nella storia, alcuni territori particolarmente vocati per la produzione di vini di alta qualità, fra cui quello del Chianti, corrispondente oggi al Chianti Classico.
Una denominazione “ante litteram”, e ricca di storia, dunque, che sa però cogliere le occasioni che i tempi di oggi mettono a disposizione per promuoversi e farsi conoscere. Facendo scuola, con quella che è già una sorta di “case history” di marketing territoriale, al punto che, stando ai rumors, altre denominazioni importanti del vino italiano come la Franciacorta e il Sagrantino di Montefalco sarebbero a lavoro con l’organizzazione del Giro d’Italia, per un’altra tappa-vetrina dedicata a Bacco nella corsa del 2017 ...

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