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Nata nel 1997, oggi Baglio di Pianetto è una delle griffe dell’enologia siciliana che, come racconta a WineNews Ginevra Notarbartolo, ultima generazione entrata in cantina guarda al futuro con due nuovi ingressi: Renato e Marco De Bartoli

La dinastia Marzotto, originaria dell’alto Vicentino, ha legato i suoi ultimi due secoli di storia al settore tessile, ma quando nel 1997 il Conte Paolo Marzotto ha deciso di creare la propria cantina, la scelta non è ricaduta su uno dei grandi terroir del Veneto, ma sulla lontana, quanto affascinante, Sicilia. 61 ettari vitati a contrada Pianetto, da cui prende il nome l’azienda, Baglio di Pianetto, nel comune di Santa Cristina Gela, in provincia di Palermo, ad un’altitudine di 650 metri, e 39 ettari a contrada Baroni, nel comune di Pachino, a pochi chilometri dal mare. Ma la famiglia Marzotto, all’epoca, non era certo nuova al mondo del vino, anzi: una delle realtà più solide del panorama enoico italiano, Santa Margherita, fu fondata nel 1935 dal Conte Gaetano Marzotto, padre del Conte Paolo. Ed il Conte Paolo Marzotto, non a caso, “è stato presidente di Santa Margherita dal 1991 al 2003, periodo in cui, tra le altre, Ca’ del Bosco è entrata a far parte del gruppo - come racconta a WineNews Ginevra Notarbartolo di Villarosa, nipote del Conte Paolo Marzotto, ed ultima generazione entrata in azienda. Poi mio nonno ha deciso di lasciare spazio alle nuove generazioni e concentrarsi su Baglio di Pianetto. Non ha più quote di Santa Margherita, che adesso è in mano ai figli di uno dei fratelli di mio nonno (Gaetano, Stefano, Niccolò e Luca, figli di Vittorio Emanuele Marzotto, ndr). Ma ci sono comunque, al di là di quelli affettivi, dei legami commerciali: noi - spiega Ginevra Notarbartolo - siamo i distributori di Ca’ del Bosco in Sicilia, ma come famiglie e come quote siamo due realtà del tutto separate ed indipendenti”.
Ma quella di Baglio di Pianetto è stata una vera e propria sfida, in un territorio che all’epoca aveva tutto da dimostrare nel panorama produttivo del Belpaese, abbondantemente vinta. E che ha portato ad una crescita costante, che l’azienda siciliana sta ancora vivendo ed interpretando, puntando su “nuove risorse - racconta la nipote del Conte Paolo Marzotto - in continuità con la strada tracciata finora. Con l’arrivo di Marco De Bartoli (nipote del famoso Marco De Bartoli, scomparso nel 2011), nostro nuovo direttore commerciale, abbiamo una risorsa interamente dedicata all’estero, mentre quello di Renato De Bartoli (figlio di Marco De Bartoli, l’indimenticato leader del Marsala), che avrà il ruolo di amministratore delegato, è un ritorno, perché è stato con noi anche agli inizi, nei primi tre anni di vita della nostra cantina, in altre vesti, quelle di enologo. Sono due nomi - continua Ginevra Notarbartolo - che rafforzano il legame con la Sicilia ed aumentano il tasso qualitativo della nostra squadra: del resto, crescendo i volumi prodotti c’è bisogno di più forza lavoro. Della parte enologica, invece, continuerà ad occuparsi Marco Bernabei”. Una crescita su tre fronti, quella di Baglio di Pianetto: qualitativa, produttiva e commerciale. “La nostra crescita in termini produttivi - racconta la nipote del Conte Paolo Marzotto - ha sempre accompagnato la crescita commerciale: abbiamo un ottimo potenziale, che fa affidamento esclusivamente sulle uve prodotte da noi, e ci sentiamo pronti e preparati per aggredire in modo più incisivo alcuni mercati indubbiamente interessanti come quello degli Stati Uniti e europei”. La portata dell’evoluzione produttiva di Baglio di Pianetto, però, è tutta dentro i terreni acquistati tra il 1997 ed il 1998, “nella novantina di ettari vitati comprati da mio nonno, tra la tenuta di Pianetto, in provincia di Palermo, e Contrada Baroni, vicino a Noto. La cantina è stata costruita nel 2002, e con la prima vendemmia abbiamo imbottigliato 80.000 bottiglie, che adesso sono diventate 500.000: nel mondo del vino - ricorda Ginevra di Notarbartolo - ci vuole tempo per crescere”.
Ed altrettanto ce ne vuole per migliorarsi dal punto di vista qualitativo, “che, al di là dell’aspetto numerico, è quello che ci interessa maggiormente. E questo vuol dire anche scoprire e provare, come facciamo da sempre, nuovi vitigni. Siamo partiti dai classici autoctoni, nella tenuta di Noto il Nero d’Avola ed il Moscato, e in quella di Pianetto l’Insolia, ma allo stesso tempo abbiamo portato vitigni al debutto in Sicilia, come il Viognier ed il Petit Verdot, continuando a puntare su quelli che ci hanno dato risultati incoraggianti, ed abbandonando quelli che non si sono dimostrati adatti al terroir. La novità di quest’anno - racconta Ginevra Notarbartolo - è il Timeo, Grillo in purezza, un progetto che mio nonno aveva da tantissimo tempo, che ci sta già dando moltissime soddisfazioni. Questo è il nostro Dna: da una parte i vitigni autoctoni che ci hanno attirati in Sicilia, dall’altra la passione per i vitigni internazionali, dai classici come il Merlot ai più peculiari come il Viognier. Per noi, e specialmente per mio nonno, l’importante è che sia buono!”.
Info: www.bagliodipianetto.com

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