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Château Margaux è il 2015 migliore di Bordeaux, Grand Puy Lacoste al top per rapporto qualità/prezzo, in una vendemmia da 94,6 punti che, secondo i 440 wine merchant più influenti, sondati da Liv-Ex, vivrà un boom della domanda e del prezzo medio

Château Margaux è l’espressione migliore dell’annata 2015 di Bordeaux, Grand Puy Lacoste al top per rapporto qualità/prezzo per il sesto anno consecutivo, in una vendemmia che ha raggiunto un punteggio medio, secondo il modello dei 100/100 di Parker, di 94,6 punti, con tre wine merchant su quattro che prevedono una crescita della domanda sul 2014, ad un prezzo medio, grazie alla svalutazione dell’euro, superiore del 18% sull’ultima vendemmia. A dirlo sono i 440 buyer e seller più importanti del mondo del vino, sondati dal Liv-Ex, il benchmark del mercato secondario dei fine wines (www.blog.liv-ex.com).
Nella top five indicata dai wine merchant, Château Margaux è stato scelto, in una sorta di tributo allo scomparso direttore dello Château simbolo di Bordeaux, Paul Pontallier, come il miglior 2015 in due risposte su tre, seguito da Château Haut Brion, nella short list del 40% dei wine merchant, mentre Cheval Blanc conferma il terzo gradino del podio conquistato nel 2014. Dietro, Petrus alla posizione n. 4, Vieux Château Certan alla n. 5, Ausone alla n. 6, Lafleur alla n. 7, Palmer alla n. 8, Mission Haut Brion alla n. 9 e Lafite Rothschild alla n. 10.
Tra i vini che usciranno a meno di 500 sterline per cassa, almeno nelle previsioni, al top, come detto, c’è Grand Puy Lacoste, seguito da Brane Cantenac, Canon, Rezan Segla, Carmes Haut Brion, Clerc Milon, Haut Baily, Issan, Domaine de Chevalier, Haut Batailey e Reserve de Comtesse.
L’annata, nel suo complesso, ha raggiunto una valutazione media di 94,6 punti su 100, meglio della 2007 (88), 2008 (91), 2011 (91), 2012 (91), 2013 (88) e 2014 (92), ma leggermente inferiore alla 2009 ed alla 2010 (entrambe a 96 punti).
Nel confronto con le annate passate, è difficile fare paragoni, anche se in molti hanno paragonato le caratteristiche della 2015, nel complesso molto variegata, a quelle della 2005 e della 2001, ma anche, per chi può contare su una memoria storica che va più indietro nel tempo, alla 1985. A livello commerciale, le aspettative dei wine merchant sono di una domanda, in termini di volumi, superiore all’annata 2014 (per il 73,9% degli intervistati), ma c’è chi prevede una riedizione della scorsa campagna (18,8%), e persino chi si aspetta risultati inferiori (7,3%). Quasi tutti, però, concordano su un aspetto, che è poi la nota dolente delle ultime campagne en primeur di Bordeaux: molto dipenderà dal prezzo, atteso comunque in rialzo sulla non esaltante 2014, del 18%.

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