L’Italia, dopo il quesito referendario sulle trivelle, si prepara a tornare alle urne, il 5 giugno, in 1.368 comuni, tra cui 61 Città del Vino, da Gattinara in Piemonte a Noto in Sicilia, chiamate a scegliere un nuovo sindaco. In tutto, sono 500 i municipi enoici associati, che insieme rappresentano uno spaccato esaustivo e fedele di quella che è l’Italia del vino, con i suoi punti di contatto, le sue differenze e le sue sfide quotidiane, lungo il fil rouge della viticoltura, bene materiale che custodisce un patrimonio immateriale fatto di saperi, tradizioni, cultura, ambiente, paesaggio, storia, beni monumentali e artistici. È in questi comuni, per la maggior parte piccoli borghi, che l’agricoltura riscopre la centralità del proprio ruolo, forgiando l’identità locale ed il paesaggio di territori che, alla vite ed al vino, devono gran parte della loro ricchezza.
Una ricchezza che ha bisogno di essere gestita ed amministrata in maniera sinergica, nella consapevolezza, che accomuna tutti i sindaci delle Città del Vino, che lo sviluppo del turismo legato al vino assumerà un’importanza sempre crescente per l’economia locale, tanto che la sensibilità ambientalista-paesaggistica sembra orientare l’azione delle amministrazioni, con azioni di ripensamento degli strumenti urbanistici che mirano a riqualificare i territori e paesaggi, perché anche la tutela e la valorizzazione del contesto in cui nasce il vino, ormai, è diventato un punto di forza del sistema produttivo. Ecco perché, negli anni, le Città del Vino da organo di rappresentanza sono diventati sempre di più un soggetto attivo nel panorama politico. Con obiettivi ben precisi, a partire dall’individuazioni delle carenze più gravi che riguardano l’enologia e la vitivinicoltura, che riguardano la qualità ambientale, la legislazione nella gestione del territorio, gli strumenti per informare correttamente i consumatori e per orientare il mercato a riconoscere i vantaggi delle iniziative agricole di qualità ecologica, di tutela del territorio e della biodiversità, il possibile contributo delle attività agricole alla mitigazione della crisi climatica, la messa a punto di un quadro nazionale di riferimento per le misure di adattamento dell’agricoltura agli effetti della crisi climatica, il ricambio generazionale e la giusta valorizzazione dell’apporto portato dall’agricoltura, in termini occupazionali e di integrazione, di donne, giovani e immigrati, senza dimenticare l’erosione di un patrimonio viticolo unico come quello italiano.
Nasce da qui l’impegno delle amministrazioni locali a tutelare il paesaggio, semplificare le procedure amministrative per le imprese del settore, rendere evidente la percezione del vino, rendere fruibile la cultura del vino, promuovere le Strade del Vino e le Enoteche del territorio, sostenere i vini di qualità nella ristorazione, avviare percorsi di sostenibilità presso i produttori, sollecitare l’espressione artistica intorno al vino, predisporre un calendario annuale di appuntamenti di sensibilizzazione e di animazione sui sapori/saperi locali, diretti alla valorizzazione del vino della zona e all’approfondimento della conoscenza dei prodotti e della cucina tradizionale. Di strada da fare ce n’è ancora tanta, e certi poteri, per ora, non sono ancora in mano ai comuni, ma il filo diretto con i Ministeri dell’Agricoltura, dei Beni e le Attività Culturali, dell’Ambiente e del Turismo è sempre attivo, come dimostra il contributo dato dalle Città del Vino agli Stati Generali della Green Economy, da cui è nata una riformulazione efficace della legge sul consumo delle aree agricole, che riconosca al suolo il suo statuto di risorsa strategica e ne arresti il consumo, anche rafforzando gli strumenti di governance territoriale necessari a perseguire gli scopi.
Focus - Le Città del Vino al voto
Abruzzo
Casalbordino, Collecorvino, Colonnella, Lanciano, Rocca San Giovanni, San Martino Sulla Marrucina
Basilicata
Ginestra, Rionero In Vulture, Ripacandida
Calabria
Belmonte Calabro, Ciro' Marina
Campania
Benevento, Castelvenere, Gragnano, Montefredane, Petruro Irpino, Pontelatone, Ravello, Solopaca
Emilia Romagna
Bertinoro
Friuli
Bertiolo, Latisana, Nimis, Torreano
Lazio
Genzano Di Roma, Marino, Olevano Romano, Roma
Lombardia
Broni, Montu Beccarla, Quistello, Rovescala
Marche
Cupramontana, Morrovalle
Piemonte
Barbaresco, Gattinara, Gavi, Maggiora, Mezz’omerico, Monleale, Nizza Monferrato, Quaranti, Suno
Puglia
Brindisi, Locorotondo, San Pancrazio Salentino
Sicilia
Alcamo, Montevago, Noto, Vittoria
Sardegna
Dorgali
Toscana
Carmignano, Castiglione della Pescaia, Grosseto, Scansano
Trentino Alto Adige
Bolzano
Umbria
Bevagna, Città di Castello
Veneto
Colognola ai Colli, Montebelluna, Rovolon
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