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La ricostruzione al cinema del genio di Leonardo, passa anche dalla “Vigna di Leonardo”, il tesoro nascosto riportato alla luce a Milano grazie anche a Confagricoltura. Nelle sale dal 2 al 4 maggio nel docufilm “Leonardo da Vinci. Il Genio a Milano”

La ricostruzione al cinema del genio di Leonardo da Vinci attraverso gli anni trascorsi a Milano, passa anche dalla “Vigna di Leonardo”, tra gli scenari leonardiani della città trasformati in quadri cinematografici, dal Castello Sforzesco al Museo della Scienza e della Tecnologia Leonardo da Vinci, dalla Basilica di Santa Maria delle Grazie ai Navigli, al celebre Cenacolo, location del docufilm “Leonardo da Vinci. Il Genio a Milano”. In programmazione in Italia dal 2 al 4 maggio, nel progetto “Grande Arte al Cinema”, la pellicola di Luca Lucini e Nico Malaspina (distribuita da Nexo Digital), tra opere come La Belle Ferronnière, la Dama con l’ermellino, la Vergine delle Rocce, il Ritratto di musico, il San Giovanni Battista, e l’Ultima Cena, e molti protagonisti del soggiorno milanese di Leonardo, da Ludovico il Moro a Beatrice d’Este e Donato Bramante, impersonati da attori del calibro di Vincenzo Amato, Cristiana Capotondi, Alessandro Haber e Gabriella Pession, con la voce narrante di Sandro Lombardi, vedrà protagonista anche l’ormai celebre vigneto, tesoro nascosto, riportato alla luce, dalla Fondazione Portaluppi e dagli eredi di Casa degli Atellani, insieme ad una task force di studiosi guidati da Attilio Scienza, massimo esperto di dna della vite, dalla ricercatrice Serena Imazio e dall’enologo Luca Maroni, con il sostegno di Expo 2015, di Confagricoltura, del Comune e dell’Università degli Studi di Milano.

Proprio Confagricoltura, a partire da Expo 2015, ha scelto la Casa degli Atellani come location per valorizzare, attraverso il messaggio “Coltiviamo Capolavori”, lo stile italiano, connubio tra agricoltura, arte e cultura, “frutto dell’ingengno - ha detto il presidente di Confagricoltura Mario Guidi - dell’inventiva e della laboriosità che hanno reso famoso il nostro Paese nel mondo e che nel grande genio di Leonardo da Vinci hanno trovato l’apice della loro espressione”.

Partendo dalla mostra a Palazzo Reale organizzata da Skira e Comune di Milano nei mesi di Expo, con opere provenienti dal Louvre di Parigi, dalla National Gallery of Art di Washington e dalla Pinacoteca Ambrosiana, Rai Com, Skira e Codice Atlantico hanno deciso, in collaborazione con Pirelli e Confagricoltura, di lavorare congiuntamente per raccontare in un docufilm proprio gli anni trascorsi da Leonardo a Milano, toccando i diversi aspetti della sua vita e della sua arte, approfondendo le caratteristiche della città del tempo, le personalità degli artisti che gli sono stati vicini, senza trascurare naturalmente le molte leggende che lo riguardano.

Leonardo da Vinci, il grande genio del Rinascimento, era anche agricoltore. E da buon toscano amava il vino e quella vigna che gli aveva regalato Ludovico il Moro, dove si andava a riposare, dopo aver lavorato al Cenacolo. Una vigna di circa 8.000 mq dove, secondo alcuni, il Maestro pensava di costruire la sua dimora. Giunta integra fino agli anni Venti, fu distrutta durante la Seconda Guerra Mondiale.

“Leonardo - aggiunge il presidente Guidi - che nei sei mesi di Expo è diventato l’emblema dei “Capolavori dell’agricoltura italiana”, continuerà ad esserlo nelle prossime iniziative che si svolgeranno sempre alla Casa degli Atellani, dove è stato ripiantato l’antico vitigno. Un’eredità che Confagricoltura porta con sé dopo Expo, perché è necessario trasmettere al mondo una nuova concezione di agricoltura, patrimonio di valori e tradizioni, ma fortemente orientata all’innovazione. Un’agricoltura che può e deve avere un ruolo centrale nell’economia mondiale. Per “nutrire” il Pianeta, non solo da un punto di vista alimentare, ma anche culturale”.

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