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Il “Premio Internazionale Vinitaly” alla memoria di Giacomo Tachis, tra i “padri nobili” del vino italiano, prima firma del “Rinascimento” enoico del Belpaese, che ha rivoluzionato, con scelte che restano fra i contributi più preziosi al suo successo

Italia
Giacomo Tachis

Un premio alla memoria di uno dei “padri nobili” del vino italiano, prima firma del “Rinascimento” enologico del Belpaese: secondo indiscrezioni, raccolte da WineNews, è Giacomo Tachis uno dei due vincitori del “Premio Internazionale Vinitaly”, istituito da Veronafiere nel 1996, ed attribuito a personalità, aziende o istituzioni italiane ed estere che si sono distinte per il loro impegno nel campo enologico. Sarà la figlia Ilaria Tachis a ricevere il premio nella Cena di Gala (9 aprile), che precede l’apertura di Vinitaly, e, che per l’edizione n. 50 (10-13 aprile, www.vinitaly.com), sarà, per la prima volta, di scena dentro l’Arena di Verona, e vedrà ai fornelli uno degli chef più famosi d’Italia, Carlo Cracco.
Una serata unica, per un premio davvero speciale, assegnato a uno dei nomi più importanti tra quelli che hanno segnato in maniera profonda e determinante il cammino dell’Italia del vino, creatore di etichette che hanno fatto la storia, dal Sassicaia al Tignanello, dal Solaia a San Leonardo, dal Turriga al Pelago, solo per citarne alcuni, e che da Nord a Sud del Belpaese ha rivoluzionato il modo di concepire la viticoltura e l’enologia, con delle scelte che, a distanza di anni, restano fra i contributi più preziosi al successo dei nostri vini, metodologie ormai “codificate” come la selezione clonale, gli impianti ad alta densità, l’abbassamento delle rese, la fermentazione malolattica, l’invecchiamento in rovere piccolo, tutti elementi capaci di far dialogare la tradizione italiana con quella francese, come lui dialogava con il suo mentore, Emile Peynaud.

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