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Chianti e sigaro cubano, “coppia di fatto”: la più grande denominazione italiana torna al Festival mondiale Habanos (La Havana, 29 febbraio-4 marzo) ed il sigaro simbolo dell’isola caraibica, il Cohiba, celebra i 50 anni con il Vin Santo del Chianti

Chianti e sigaro cubano, ormai, sono una “coppia di fatto”. Solo un anno fa, il “maridaje” tra la più grande denominazione di Toscana ed il più iconico dei prodotti di La Havana sembrava a dir poco ardito e sorprendente, ed invece l’avventura del Festival Internazionale Habanos fu un vero e proprio successo, tanto che quest’anno il sigaro simbolo dell’isola caraibica, il Cohiba, ha pensato di celebrare i suoi 50 anni di vita, proprio nella cornice del Festival, con il più speciale dei vini chiantigiani, il Vin Santo del Chianti (www.consorziovinochianti.it), attraverso una serie di iniziative che accompagneranno l’intera settimana di manifestazione, di scena dal 29 febbraio al 4 marzo a La Havana (www.habanos.com).
Innanzitutto, ci sarà, quindi, la possibilità di degustare e abbinare quotidianamente 60 etichette di Chianti e Vin Santo, prodotte da 30 dei suoi viticoltori associati, quindi la degustazione del Chianti Rùfina 2014 di Villa Travignoli, in abbinamento al primo piatto della “Cena del medio”, ovvero la seconda occasione serale più importante. E ancora, in uno dei seminari degli “Habanos Moment” verranno abbinati tre Vin Santi del Chianti, le Riserve 2002 e 2004 di Casa di Monte e Fattorie Parri, e il 2003 di Castelvecchio, ad un particolare sigaro Cohiba Piramides Extra, dalla fumata aromatica e intensa.
Infine, a suggellare la speciale alleanza, l’accompagnamento con un “maridaje” d’eccezione: alcune tirature limitate di sigari Cohiba, non ancora in commercio, da poter degustare in abbinamento al Vin Santo del Chianti Divinum 2006 della Fattoria Sant’Appiano. Una partnership sempre più solida, in una cornice che, ogni anno, richiama 2.500 facoltosi operatori del mondo del luxury, fashion ed entertainment, tra professionisti e buyer, che potranno partecipare alle degustazioni in programma, senza considerare la risonanza che ha l’evento, promosso praticamente in ogni angolo del mondo.

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