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Il modello Buy Wine (evento cantine-buyer) e l’impegno della Regione per Anteprime di Toscana non sono in bilico, ma il sistema va perfezionato, con più ruolo Consorzi-produttori, e nel trovare nuove risorse Ue: così, a Winenews, l’assessore Remaschi

Il modello del Buy Wine (evento business to business, produttori-buyers esteri, ndr) e l’impegno della Regione Toscana per le Anteprime di Toscana “non sono in bilico, ma il sistema va perfezionato, con il maggiore coinvolgimento di Consorzi e produttori, e l’impegno di tutti nel reperimento di nuove risorse specialmente a livello europeo”: è questo lo scenario futuro, fotografato oggi, a Winenews, dall’Assessore all’Agricoltura della Regione Toscana, Marco Remaschi a Buy Wine, evento organizzato da Toscana Promozione (agenzia specializzata della Regione) che, dal 2010, anticipa la settimana in cui le principali denominazioni toscane presentano le nuove annate ed i vini pronti ad andare in commercio.
La formula andrà rinnovata a partire dal 2017, ha spiegato Remaschi, anche alla luce del processo di riorganizzazione istituzionale e della promozione che la Regione Toscana sta portando avanti. C’è, dunque, ancora spazio per il Buy Wine nel futuro anche se con cambiamenti importanti. Il primo dei quali l’organizzazione di Toscana Promozione che, nelle idee, dovrebbe occuparsi esclusivamente di turismo, mentre il capitolo Buy Wine potrebbe essere “internalizzato” e svolta direttamente dalla Regione Toscana.
L’organizzazione di un evento del genere, che coinvolge 200 cantine e centinaia di buyer internazionali, non si può, però, improvvisare, né tantomeno può pesare interamente sulle sole spalle degli uffici della Regione Toscana. Anche per questo non è da escludere che sarà necessario affidarsi a nuovi partner (tra i questi i “papabili”, stando ai soliti rumors Winenews, potrebbero essere l’Enoteca Italiana di Siena e forse anche il neo Consorzio dei Consorzi dei Vini della Toscana). Alla luce di tutti questi possibili passaggi, ha spiegato l’assessore, “con i Consorzi vitivinicoli abbiamo avviato una serie di incontri e un altro lo faremo la prossima settimana per promuovere tutti insieme un’iniziativa sui bandi dell’Unione Europea per reperire risorse finanziarie in modo da valorizzare questo tipo di iniziative. Bisogna capire anche come migliorare il sistema e quali sono i possibili scenari anche per trovare sbocchi su nuovi mercati”.
Per fare questo, “servono risorse finanziarie - spiega l’Assessore all’Agricoltura, Remaschi - ma anche idee e collaborazioni nuove. Certo non va buttato via il lavoro fatto dal 2010 ad oggi con il Buy Wine, che, di anno in anno, ha portato a risultati crescenti ma dobbiamo fare più rete. La promozione ha un senso se noi identifichiamo i nostri produttori nel perimetro del contesto toscano. Dobbiamo valorizzare l’insieme della Toscana con tutte le sue peculiarità. Facendo questo rafforziamo i grandi Consorzi e le grande firme, ma diamo anche una grande opportunità a quella che qualcuno definisce Toscana minore, io non la penso così, ai tanti piccoli produttori che stanno crescendo consolidandosi e rafforzandosi sul mercato interno e quello internazionale (nel 2015 l’export vinicolo della Toscana è cresciuto del 22% arrivando a sfiorare 1 miliardo di euro di valore, ndr)”. “Questa è la sfida - chiude l’Assessore all’Agricoltura, Remaschi - e io credo che potremo avere più risorse finanziarie, ma dobbiamo capire come organizzarle meglio, non disperderle, e dare più opportunità ai nostri produttori”.

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