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Rumors - Ritirata dal Consorzio Vini Valpolicella la procedura d’urgenza per chiedere il divieto dell’uso “improprio” del marchio Amarone da parte delle Famiglie dell’Amarone. Entro fine 2016 la sentenza di merito, che metterà parola fine a vicenda

Italia
Primo step importante nel processo tra il Consorzio della Valpolicella e le Famiglie dell’Amarone d’Arte sul marchio

Ha registrato un primo importante step il contenzioso giudiziario che vede opposto il Consorzio dei Vini della Valpolicella alle Famiglie dell’Amarone d’Arte: nell’udienza di scena oggi al Tribunale delle Imprese di Venezia, da rumors arrivati a WineNews, si è chiusa una prima parte di uno dei due giudizi, la procedura d’urgenza, che avrebbe inibito l’utilizzo tout court del termine Amarone da parte delle Famiglie (le 12 aziende dell’associazione: Allegrini, Begali, Brigaldara, Guerrieri Rizzardi, Masi Agricola, Musella, Speri, Tedeschi, Tenuta Sant’Antonio, Tommasi, Venturini e Zenato).

La procedura d’urgenza, da cui sarebbe potuta scaturire la misura cautelare del divieto dell’uso “improprio” del marchio Amarone da parte delle Famiglie, avrebbe comportato un allungamento dei tempi per arrivare alla sentenza risolutiva e anche, in caso di pronunciamento positivo del giudice, notevoli problemi commerciali per le imprese che aderiscono alle Famiglie dell’Amarone d’Arte. In sostanza, ora il giudice dovrà esprimersi su un solo procedimento e, quindi, i tempi dovrebbero essere più snelli: la sentenza di merito - che metterà la parola fine alla vicenda - è attesa entro il 2016, mentre per il 13 luglio è stata fissata un’udienza in cui saranno depositate le eccezioni.

Rimane aperta la causa internazionale, a seguito del tentativo da parte della Famiglie di Amarone d’Arte di registrare il marchio “Famiglie dell’Amarone d’Arte” in sede Ue presso l’Ufficio per l’Armonizzazione del Mercato Interno - Uami, a cui il Consorzio si è opposto, per la quale sono attese novità verso la fine di marzo.

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